Facebook avrebbe deciso di togliere il divieto imposto agli utenti che elogiano pubblicamente il battaglione Azov, una forza paramilitare di estrema destra che fa parte della Guardia nazionale ucraina.
Come riportato da Business Insider e prima ancora da Intercept, pare che Facebook non consideri più il battaglione Azov alla stregua di organizzazioni come il Ku Klux Klan e lo Stato Islamico. Nel 2019 il social network di Mark Zuckerberg aveva invece bannato il movimento nazionalista Azov e aveva vietato gli elogi da parte degli utenti per la sua ala armata.
Un rapporto del 2016 da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani aveva fatto emergere le brutalità perpetrate dai soldati Azov, responsabili di violenze e torture ai civili durante l’invasione russa dell’Ucraina nel 2014.
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In seguito alla nuova invasione da parte dell’esercito di Mosca, Facebook non vieta più gli elogi ai neonazisti di Azov, anche se lo stesso battaglione non può pubblicare post sulla piattaforma, né tantomeno reclutare membri tramite Facebook. Inoltre, restano bandite dal social le immagini della sua uniforme e tutti i simboli che fanno riferimento ad Azov.
“Per il momento, stiamo facendo una piccola eccezione per gli elogi al battaglione Azov rigorosamente nel contesto della difesa dell’Ucraina, o nel suo ruolo come parte della Guardia nazionale ucraina”, ha detto a Business Insider un portavoce della società madre di Facebook, Meta.
“Ma stiamo continuando a vietare tutti i discorsi di odio, il simbolismo dell’odio, l’elogio della violenza, l’elogio generico, il supporto o la rappresentazione del reggimento Azov e qualsiasi altro contenuto che violi gli standard della nostra comunità”, ha poi aggiunto il portavoce.
Il portavoce ha spiegato che la decisione dovrebbe consentire agli utenti di Facebook di ottenere informazioni sull’attività militare delle forze ucraine e sulla gravità delle operazioni militari.
Il battaglione Azov si è formato come milizia volontaria anti-russa, unendosi alla Guardia nazionale ucraina nel 2014. Hanno ottenuto il sostegno di molti ucraini combattendo contro l’esercito russo a Mariupol. Il gruppo, che vanta migliaia di membri insieme a centinaia di combattenti armati, non ha mai nascosto la propria ideologia suprematista, antisemita e neonazista.
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Nel 2010, Andriy Biletsky, ex parlamentare e primo comandante di Azov, ha affermato che l’Ucraina ha lo scopo di “guidare le razze bianche del mondo in una crociata finale contro gli Untermenschen (subumani) guidati dai semiti”, come riportato nel 2018 dal Guardian.
Alcuni dei soldati del gruppo paramilitare indossano simboli del Terzo Reich e hanno intavolato rapporti molto stretti con l’estrema destra e i neonazisti negli Stati Uniti.
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