Doveva essere un viaggio da sogno con la sua famiglia, ma si è trasformato rapidamente in un incubo.
La sfortunata protagonista della vicenda è una ragazza di 24 anni, Tia Watson, incinta del suo secondo figlio. E’ stata proprio lei a raccontare al NottinghamshireLive l’esperienza traumatica vissuta con Ryanair durante lo scorso fine settimana.
Tia, il suo partner Martin Beard e la loro figlia di quattro anni stavano facendo rientro a Manchester dopo aver passato dei giorni spensierati a Fuerteventura, dove hanno potuto prendere il sole e rilassarsi.
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Tuttavia, l’arrivo della tempesta Eunice ha costretto il loro aereo a fermarsi nel sud della Francia. Dopo essere atterrati a Bordeaux è cominciato l’incubo: prima tre ore di attesa all’aeroporto, poi la comunicazione di un nuovo volo per il giorno dopo.
Tuttavia, alla famiglia è stato comunicato un orario di volo sbagliato, almeno stando a quanto affermato dai diretti interessati.
Tia, Martin e la loro piccola si sono svegliati il giorno seguente scoprendo che il volo era ormai partito senza di loro.
“Venerdì sera abbiamo ricevuto un messaggio per dire ‘ci scusiamo per il ritardo, il nuovo orario del tuo volo sarà alle 19:40 di sabato sera, ora locale’ – rivela Tia – Quindi ovviamente siamo andati a dormire, abbiamo fatto colazione e abbiamo detto ‘non abbiamo intenzione di impostare una sveglia o altro’ perché pensavamo che il volo fosse alle sette e mezza di sera”.
L’incubo di Tia e della sua famiglia: che caos con Ryanair
“Quando siamo andati a fare colazione in hotel abbiamo visto che non c’era nessuno del nostro volo – prosegue Tia – Alla reception ci hanno detto che erano andati via con i pullman in direzione aeroporto. Pensavamo che a tutti fosse stato dato l’orario corretto e che fossimo gli unici ad aver ricevuto quello sbagliato”.
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“Siamo stati al telefono con Ryanair tutto il giorno chiedendo cosa stava succedendo e loro hanno detto ‘non preoccupatevi, il vostro volo è ancora alle 19:40, recatevi tranquillamente in aeroporto'”, spiega la 24enne.
Tuttavia, quando sono arrivati in aeroporto si sono resi conto che non c’era nessun volo, come confermato anche da un delegato Ryanair.
“È stato un incubo”, ha aggiunto Tia, che poi ha confermato che lei e la sua famiglia sono riusciti a tornare a casa solo domenica 20 febbraio.