Il mondo del calcio piange la scomparsa di Pierluigi Frosio: ripercorriamo la sua storia e i miracoli compiuti dal suo Perugia.
Ieri, domenica 20 febbraio 2022, si è spenta una leggenda del nostro calcio: Pierluigi Frosio. I più giovani probabilmente lo hanno conosciuto solo come opinionista televisivo, ma nella sua vita e nella sua carriera da giocatore ha scritto pagine importanti del nostro calcio. La sua scomparsa ha rattristato i supporter del Perugia e tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerlo e tifare per lui sia come calciatore che come allenatore.
Ovviamente sono arrivate immediatamente le parole di cordoglio del Perugia Calcio, società in cui ha contribuito a scrivere la pagina più importante della storia. Ecco cosa si legge nel post che la società umbra ha pubblicato sul proprio profilo social: “Un capitano ma soprattutto un uomo dal grande carisma e forza, un punto di riferimento per compagni e tifosi. Con il Grifo vinse anche un campionato di Serie B. A tutta la sua famiglia un forte abbraccio dall’AC Perugia Calcio”.
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Chi è stato Pierluigi Frosio: la carriera da calciatore e da allenatore
Nato a Monza nel 1948, Pierluigi Frosio ha cominciato a giocare a pallone sin da bambino e si è imposto nel ruolo di Libero, il più importante della difesa fino agli inizi degli anni ’90. Il suo esordio tra i professionisti è giunto nel 1972, anno in cui debutta in serie B nel Cesena. Proprio con la squadra emiliana ottiene il suo primo grande successo, la promozione in Serie A, la prima storica del club.
Un traguardo che ripete qualche anno più tardi anche con il Perugia. Dopo un anno in A con il Cesena, viene acquistato dal club umbro nel 1974 e in quella squadra diventa il leader difensivo. Ci sono voluti 4 anni per costruirgli attorno una squadra di qualità, nella prima stagione ha guidato da capitano il Perugia nella promozione in Serie A. Nella seconda è stato uno degli artefici della salvezza e nella stagione 1978-1979 ha sfiorato lo scudetto arrivando secondo in classifica senza mai perdere. Quell’anno è giunta anche la prima storica qualificazione alla Coppa Uefa.
Ritiratosi dal calcio nel 1985, è tornato a Perugia per allenare e nel 1987 ha ottenuto la sua prima panchina in serie C, quella del Monza con cui ottiene la promozione in Serie B. Arriva in serie A nel 1990, alla guida dell’Atalanta. Si conferma un allenatore emergente, uno di quelli che proponeva un calcio brioso, offensivo e innovativo per l’epoca.