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Italia fuori dal 6 Nazioni? Tutta la verità sull’ipotesi dei tabloid che devasterebbe il rugby tricolore

Secondo i tabloid inglesi l’Italia verrà fatta fuori dal 6 Nazioni e sostituita dal Sudafrica: cosa sappiamo su quello che sarebbe uno scenario apocalittico per il rugby nostrano.

L’ultima sconfitta dell’Italia del rugby nel 6 Nazioni ha riaperto le discussioni sulla possibilità che la nostra Nazionale venga fatta fuori dal torneo più importante e storico della storia di questo sport. A spingere l’ipotesi con grande enfasi sono i tabloid britannici, dove da anni si invoca l’inserimento del Sudafrica (squadra campione del mondo in carica) all’interno del torneo. Inutile dire che un simile scenario sarebbe devastante per il movimento italiano di rugby e potrebbe portare ad una crisi a quel punto irrisolvibile.

Il perché si pensi ad una sostituzione degli azzurri è abbastanza palese. La nostra Nazionale ha partecipato a 23 edizioni del torneo, finendo quasi sempre ultima e guadagnando ben 11 cucchiai di legno, l’infamia per chi si è macchiato di un torneo senza nemmeno una vittoria. Inoltre l’ultima vittoria casalinga risale all’ormai vetusto 2013, mentre l’ultima vittoria in assoluto al 2015. Dopo quello storico incontro ad Edimburgo è giunta la non edificante striscia di 34 sconfitte consecutive. Il bilancio complessivo è impietoso, visto che gli azzurri hanno perso 99 delle 112 partite giocate nel torneo e con ogni probabilità il 27 febbraio arriverà la sconfitta numero 100.

Appare chiaro che una squadra incapace di rivaleggiare con le cinque avversarie da 7 anni e che difficilmente riuscirà ad essere al loro livello in tempi recenti abbia un appeal decisamente scarso. Appeal che non solo implica un minore interesse televisivo per le partite che la vedono protagonista, ma che ha persino stancato gli appassionati italiani, da qualche anno in numero decrescente all’Olimpico. Lo stadio italiano è anche l’unico che non fa registrare il tutto esaurito per le partite del 6 Nazioni.

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Italia fuori dal 6 Nazioni? Non prima del 2025

Sul piano sportivo e anche da quello economico e mediatico, insomma, le ragioni per spingere l’esclusione dell’Italia dal 6 Nazioni non mancano. Al momento la nostra nazionale si trova in una botte di ferro fino al 2024 per via di pesanti accordi economici già scritti e che non verranno sicuramente cambiati. Ma se l’andazzo, come prevedibile, dovesse essere questo anche nelle prossime due stagioni, la possibilità di un cambio diverrebbe concreta. Questo nonostante le rassicurazioni  del Ceo del Six Nations, Ben Morel, il quale ha dichiarato: “Il Torneo ha cambiato assetto molto raramente (2 volte dal 1883, ndr) e che variazioni al momento non sono previste, anche se resta l’obbiettivo di migliorare sempre The Champioship”.

Anche il neo presidente del Fir ha assicurato che la posizione dell’Italia non è in discussione, ma siamo sicuri che sarà così anche tra tre anni? A far temere il contrario c’è l’ingresso tra i possessori dei diritti della competizione (ne detiene il 15%) del CvC, il fondo che detiene un terzo dei diritti della Premiership inglese ed un quarto di quelli del supercampionato Pro14, al quale da qualche anno partecipano anche le squadre sudafricane (sarà un caso?). Il 6 nazioni è una gallina dalle uova d’oro, unica competizione di rugby al mondo ad essere trasmessa in mondovisione e fare il pieno agli stadi. Accrescerne l’appeal mediatico, insomma, potrebbe aumentare i profitti economici.

Inutile dire che per l’Italia sarebbe l’inizio della fine. Prima dell’ingresso nella competizione il nostro movimento, diventato professionistico solo nel 1995, aveva introiti pari a 4 milioni di euro, divenuto 50 milioni proprio grazie all’inserimento nel torneo. Nonostante la crescita economica, il nostro movimento non è stato in grado di migliorarsi e strutturare una “accademy” in grado di competere con le migliori al mondo. Ora che anche il campionato italiano è stato privato delle migliori squadre e dei diritti televisivi da esse derivanti, gli introiti sarebbero ancora minori.

Resta da capire il perché scegliere il Sudafrica. Al di là della forza della squadra, si tratta di una scelta obbligata: in Europa, tolte le squadre britanniche e la Francia, non c’è una nazione che sia più forte degli azzurri. Inoltre la squadra Africana ha il vantaggio di vivere in una zona in cui il fusorario combacia con quello europeo e dunque non ci sarebbero problemi di orari per le trasmissioni televisive.

F.S.

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