Si chiama ItaliaMeteo e avrà il compito di coordinare tutte le stazioni meteorologiche italiane.
La nuova agenzia nazionale del meteo diventa finalmente realtà dopo tre anni di duro lavoro per arrivare ad una centrale unica in grado di elaborare milioni di dati provenienti dagli oltre 4.500 punti di osservazione situati nei comuni italiani.
Ad essi, si andranno ad unire anche i dati raccolti dalle stazioni dell’Aeronautica Militare, ma anche dai 23 radar gestiti dalle regioni e dalla Protezione civile, dai centri nivologici civili e militari, dalle reti per la rilevazione dei fulmini e dalle boe della rete mareografica dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
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Finora tutti questi enti agivano separatamente, mentre ora si riuscirà ad avere un sistema unico che consentirà di ottenere un sistema di allerta nazionale decisamente più efficace, con un abbassamento del grado di rischio e avvisi alla popolazione più celeri.
In più, con la centrale unica si potranno anche approfondire gli studi su altri aspetti come l’agricoltura e i cambiamenti climatici, mettendo a confronto i propri dati con quelli di altri paesi.
Il tentativo va finalmente a buon fine dopo i buchi nell’acqua del 1998 e del 2012. ItaliaMeteo è un progetto finanziato con 7 milioni di euro, a cui lavorano 52 persone, tra cui 30 consulenti.
ItaliaMeteo segue la strada già tracciata da Francia e Germania
Il direttore è Carlo Cacciamani, che oltre ad essere fisico e climatologo è stato anche direttore del centro funzionale centrale della Protezione civile e responsabile della struttura IdroMeteoClima dell’agenzia regionale dell’Emilia-Romagna.
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E’ stato proprio lui a spiegare al quotidiano “Il Post” l’importanza di un servizio come ItaliaMeteo in un Paese dove ci sono diverse criticità da questo punto di vista. D’altronde, in altri paesi europei – come ad esempio la Francia e la Germania – si segue questa strada, con migliaia di meteorologi professionisti che analizzano i dati del meteo.
Saranno quattro le aree in cui sarà organizzata ItaliaMeteo. Una di questa si concentrerà sulle previsioni meteorologiche, osservando in tempo reale i dati e diffondendoli, mentre un’altra area sarà dedicata a ricerca e sviluppo; una terza area riguarda la gestione delle reti di monitoraggio meteorologico e di quelle informative e la quarta area è invece amministrativa.