L’Italia è pronta a spegnersi.
Questa frase potrebbe generare qualche preoccupazione, soprattutto se non viene calata nel suo contesto, ovvero quello dell’energia elettrica. Ma la preoccupazione effettivamente c’è ed è rappresentata dal rincaro dell’energia elettrica.
E proprio contro questo rincaro che sta mettendo spalle al muro moltissimi italiani, attività commerciali in primis, si è deciso di procedere con un black-out programmato.
A lanciare l’iniziativa è stata l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che ha lanciato l’allarme attraverso le parole del suo presidente Antonio Decaro, frattanto Sindaco di Bari: “Stimiamo un aggravio di 550 milioni di euro per gli enti locali a fronte di una spesa elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro annui”.
Quindi a cominciare da stasera alle ore 20 dalla Mole Antonelliana fino al Campidoglio, passando per i vari enti locali dell’intera Italia prenderà il via una vera e propria protesta contro il rincaro delle bollette elettriche.
Monumenti, piazze, Municipi e altri simboli italiani saranno avvolti nel buio dalle ore 20 in poi. L’Italia a questo punto tornerà nuovamente a vivere un black-out programmato, come fu durante il lockdown del 2020, anche se all’epoca lo si fece per la pandemia in corso.
Decaro: “Le risposte del Governo non sono sufficienti”
A capeggiare la silenziosa protesta è lo stesso Antonio Decaro che ha spiegato: “Speriamo che in questo modo si possa comprendere a quali rischi si va incontro se non si interverrà al più presto con un adeguato sostegno a coprire tutti gli aumenti previsti in questo mese”.
Decaro non ha peli sulla lingua e spiega che non vorrebbe mai che gli enti locali dovessero ritrovarsi a “dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio ed erogare i servizi ai cittadini”.
E per quanto riguarda il Governo? Decaro non ha dubbi in merito: “Le risposte del Governo alle nostre richieste non sono sufficienti”.
Il rischio maggiore è quello che riguarda gli amministratori locali, che corrono il rischio di non riuscire a offrire ai propri cittadini i servizi essenziali e questo proprio mentre la Nazione sta attraversando una delicatissima fase economica.