Sono davvero molto forti le rivelazioni delle gemelle di Playboy sui maltrattamenti subiti da Hugh Hefner.
Karissa e Kristina Shannon, che hanno deciso di citare in giudizio il glorioso marchio, affermano di essere state prima attirate in camera da letto da Hefner nel giorno del loro diciannovesimo compleanno, poi spinte a fare sesso di gruppo non protetto, con tanto di alcol e droghe.
Per le gemelle Shannon, la rivista e il magnate avevano “un’anima nera” e l’esperienza vissuta è stata talmente devastante da provocare in entrambe un disturbo da stress post-traumatico e una forte depressione.
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Karissa e Kristina hanno coltivato un odio talmente profondo per Hefner da arrivare a gioire per la sua morte, avvenuta nel 2017 all’età di 91 anni: solo in questo modo “nessun’altra ragazza avrebbe sofferto”.
Karissa dice di essere rimasta incinta a 19 anni di Hefner quando lui ne aveva 83. Ha abortito senza che il magnate lo sapesse.
“Era come se i nostri corpi non fossero davvero nostri”
“Hef si comportava come se ti possedesse – afferma invece Kristina – Se avessimo infranto le sue regole, sei guardie ci avrebbero trascinato nella nostra stanza e non ci avrebbero lasciato andare. Predava ragazze vulnerabili come noi. Ti offriva il mondo, poi ti teneva intrappolata nella sua casa, che era come una prigione d’oro”.
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“Quando Hef è morto, una parte di noi si è sentita triste, ma un’altra parte era tipo, ‘Ok, bene, non ci saranno più ragazze che verranno rovinate come è accaduto con noi’. Pensavo che Playboy fosse una grande famiglia, ora posso vedere che era tutt’altro”, ha poi aggiunto Kristina.
Le gemelle, che ora hanno 32 anni, vogliono citare in giudizio Playboy per stress emotivo e trauma. “Era tutto inquietante e disgustoso. Ci sentivamo sporche, disgustate, come se i nostri corpi non fossero davvero i nostri”.