Polemiche dopo la partita tra Usa e Honduras valevole per le qualificazioni mondiali: i calciatori hanno giocato in condizioni estreme.
Gli Stati Uniti di calcio si avvicinano alla qualificazione a Qatar 2022 con una netta vittoria per 3-0 sull’Honduras. Tra gli aspetti positivi del match c’è l’ottima condizione atletica di McKennie, il giocatore della Juventus ha offerto una prova di sostanza e qualità, coronata dal gol del vantaggio arrivato con un colpo di testa su sviluppo di calcio da fermo.
Tuttavia dopo e durante la partita non si è parlato tanto della prestazione offerta in campo dai calciatori, quanto delle condizioni estreme nelle quali hanno giocato. Per il match è stato deciso dalla federazione calcistica statunitense di giocare allo stadio di Minneapolis, nel Minnesota. Sugli spalti si registrava una temperatura di -16° e pare che sul terreno di gioco i calciatori percepissero una temperatura di -25°.
A causa del freddo intenso l’arbitro della partita è stato costretto a dirigere l’incontro con un passamontagna, soluzione adottata anche da alcuni calciatori. Di sicuro le condizioni atmosferiche hanno influito sull’andamento della partita, ma hanno anche messo in pericolo la salute dei calciatori in campo. Negli Usa due giocatori sono stati sostituiti perché entrati in ipotermia, lo staff medico è stato costretto ad imbottirli di vestiti per riscaldarli e farli riprendere.
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Usa-Honduras, polemiche per le condizioni atmosferiche in cui si è giocato
Secondo quanto emerso dai media locali altri giocatori degli USA hanno accusato problemi di ipotermia e tra il primo ed il secondo tempo l’Hoduras si è visto costretto a cambiare 3 calciatori, tra cui il portiere, per motivi che non sono stati resi noti dalla federazione honduregna. Il CT dell’Honduras, a fine gara, ha criticato aspramente la decisione di giocare in una location così fredda: “Non è possibile fare commenti, e non posso farlo in circostanze del genere. Nello spogliatoio, ai miei calciatori sono stati somministrati liquidi per via endovenosa e molti di loro ora stanno male”.
Il commissario tecnico degli Stati Uniti ha invece difeso la scelta della federazione di giocare a Minneapolis in pieno inverno e con delle temperature così rigide: “Cosa ne penso? E’ difficile rispondere, ma non credo che la salute degli honduregni sia stata messa a rischio, visto che abbiamo fornito loro dei sottomaglia pesanti e anche indumenti per coprire la testa”. Gregg Berhalter ha poi sottolineato come le stesse lamentele potrebbero essere avanzate quando si gioca in Paesi tropicali e ci sono 40° sul campo, condizioni estreme anche in quel caso.