“Ha toccato! Ha toccato il suolo lunare!”: queste parole nell’immaginario comune italiano sono diventate l’emblema dello sbarco sulla luna, che in molti seguirono davanti ai televisori in quell’ormai lontano luglio del 1969.
Colui che pronunciò queste parole diventate un emblema fu Tito Stagno, che da quel momento in poi acquistò una popolarità senza precedenti.
Ebbene, Tito Stagno è venuto a mancare all’età di 92 anni, dopo una lunga carriera cominciata nel 1949 come radiocronista e intervistatore. Nel 1954 vinse quello che fu il primo concorso per telecronisti e l’anno successivo prenderà il via la sua carriera nel settore nella redazione del primo telegiornale italiano, diretto da Vittorio Veltroni (padre del politico Walter).
Nel 1956 raccontò i Giochi olimpici invernali di Cortina d’Ampezzo, e successivamente raccontò gare di pallacanestro e i Giochi Olimpici estivi di Roma del 1960.
Tito Stagno fu il primo telecronista a raccontare le visite dei Capi di Stato in Italia, come quella del Presidente Kennedy e quelle dei Reali inglesi.
Nel 1957 cominciò ad interessarsi del settore dell’astronautica, occupandosi del lancio dello Sputnik 1 e nel 1961 raccontò il primo volo intorno alla Terra di Jurij Gagarin. Grazie al suo fervore e alla precisione con cui raccontò l’impresa, si fece notare dai dirigenti Rai, che gli affidarono le trasmissioni in diretta e i servizi proprio sulle varie imprese spaziali.
Nel 1966 si recò negli Stati Uniti dove conobbe gli artefici del viaggio sulla Luna e qui ebbe modo di vedere le varie macchine che si stavano preparando per affrontare quell’impresa. E nel 1969 ci sarà la diretta dello sbarco lunare.
Durante la diretta ci sarà un battibecco tra Stagno e Ruggero Orlando, che non riuscivano a mettersi d’accordo sul momento esatto dell’atterraggio. Ne emergerà che Stagno diede l’annuncio 56 secondi prima dell’atterraggio, mentre Orlando 10 secondi in ritardo.
“Ha raccontato con rigore e professionalità i grandi eventi del nostro Paese”, le parole del Ministro Franceschini
Da quel momento in poi la carriera di Tito Stagno fu costellata di interviste ai Papi Giovanni XXIII e Paolo VI (di cui raccontò anche il viaggio in Terra Santa), ma intervistò anche figure come il Patriarca ortodosso Atenagora, John F. Kennedy, Saddam Hussein e ovviamente i tre artefici dell’impresa lunare.
Con la morte di Tito Stagno l’Italia perde uno dei suoi simboli e – ribadiamo – perde l’uomo che ha raccontato l’allunaggio e la missione Apollo 11, tanto da essere definito “Astronauta ad honorem” dall’allora Presidente del Consiglio Mariano Rumor.
Nel cordoglio generale per la sua scomparsa il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha detto: “Addio a Tito Stagno, grande giornalista, che ha raccontato con rigore e professionalità i grandi eventi del nostro Paese e che tutti ricordiamo per l’emozione con cui guidò gli italiani nel viaggio sulla Luna”.