Il nuovo simulatore calcistico di Konami, eFootball, è partito con il piede sbagliato, ma ciò che preoccupa è l’assenza di comunicazione.
Il declino videoludico di Konami è cominciato già in epoca Ps3, quando la compagnia nipponica ha lasciato morire un brand di successo come Silent Hill. I problemi del producer giapponese si sono acuiti quando i vertici hanno litigato con Hideo Kojima, ultima grande personalità rimasta all’interno dell’azienda, nonché papà di Metal Gear Solid. Lo scontro ha portato alla pubblicazione incompleta di Metal Gear Solid V (parti della narrazione non sono state inserite nel contesto ludico, ma relegate all’end game) e successivamente alla morte dello stesso brand.
Dal 2015 in poi, dunque, gli sforzi produttivi di Konami si sono incentrati esclusivamente su Pes e sul trasformare il fortunato simulatore calcistico in un contender di FIFA nelle stagioni eSport. Gli accordi commerciali stretti in questi anni con vari club calcistici ha permesso a Konami di diventare leader nel settore dei tornei per squadre ufficiali e la trasformazione di Pes in eFootball doveva in teoria favorire l’ulteriore crescita del brand in questo settore.
Il problema principale è che all’uscita il videogioco non era pronto per supportare milioni di giocatori contemporaneamente ed era affetto da numerosi problemi tecnici sia a livello grafico che di giocabilità. Inotre è a disposizione solo la modalità amichevole in locale e un paio di modalità in multiplayer. Dopo le violente lamentele della community, Konami si è scusata ed ha promesso di portare una patch correttiva dei bug più grossi dopo un paio di settimane e a fine novembre quella più grossa: ovvero quella che avrebbe offerto al pubblico la versione base del gioco completo.
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eFootball, la situazione è preoccupante: i pro player non sanno cosa fare
L’ulteriore problema si è presentato quando Konami ha annunciato che l’attesa patch 1.0 non sarebbe arrivata nel 2021, ma nella primavera del 2022. Questo indica l’arretratezza dello stato dei lavori, le difficoltà della compagnia a fornire un gioco che sia valido e lo stato di confusione in cui si trova. Il danno è sicuramente d’immagine ed economico, perché dopo questo flop tantissimi giocatori vireranno forzatamente sulla concorrenza. Ma la rabbia della community e il danno ai profitti non si limita al mercato casalingo, si espande al settore eSport a cui Konami stessa puntava.
Solitamente la stagione agonistica di Pes inizia a dicembre, mentre in questa stagione dovrà forzatamente cominciare in primavera e non è nemmeno detto che inizi. I pro player di Pes si trovano spaesati, non possono allenarsi per la stagione che comincerebbe tra qualche mese e non sanno nemmeno a quale versione del gioco giocheranno. Alcuni di loro, che hanno firmato un contratto esclusivo con Konami, non possono nemmeno giocare a FIFA e nel frattempo perdono mesi di allenamento che sono fondamentali per competere a livello agonistico.
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La situazione, insomma, è preoccupante e potrebbe essere fatale per le ambizioni di Konami. Pochi giorni fa, infatti, è stato presentato UFL, nuovo simulatore calcistico che debutterà con ogni probabilità a fine anno e che potrebbe attrarre i pro e gli amatori che prima erano affezionati a Pes ed ora si trovano delusi e danneggiati dagli errori commessi dalla compagnia nipponica.