Arrivano i Giorni della merla: conoscete le leggende sulla fine di Gennaio?

L’inverno sta arrivando! No, niente Jon Snow nelle vicinanze, piuttosto tre merli. Le leggende, infatti, si sono rincorse ed incrociate negli anni alimentando la storia dei Giorni della Merla, ovvero i tre giorni più freddi dell’anno. Questi coincidono con la fine di Gennaio, quindi, secondo la tradizione, il 29, il 30 ed il 31 di questo mese si registreranno i giorni più gelidi in assoluto di tutto l’inverno. Ma non solo.

Giorni della merla

Se le tre giornate saranno, sempre come da tradizione, rigide non dobbiamo fare altro che attendere, infatti, una primavera calda, soleggiata e in anticipo rispetto al solito. Se, al contrario, le giornate saranno calde, la bella stagione tarderà ad arrivare e sarà caratterizzata principalmente dalla pioggia.

Tuttavia, le statistiche meteorologiche disponibili dicono che dopo la prima decade di gennaio in realtà si osserva una tendenza all’aumento della temperatura; insomma, in passato la leggenda aveva sicuramente più aderenza storica con la realtà, portatrice di buono e di cattivo tempo. Niente cambiamenti climatici ed aumento delle temperature minacciavano la fine di gennaio, ma le leggende ci sono e sono più vive che mai. Non ci resta, quindi, che scoprire il folklore dietro i Giorni della merla.

Storia dei tre merli

Non si sa bene da dove derivi l’espressione, anche se la Treccani la attribuisce alla cultura lombarda, ma sembra abbastanza chiaro invece che la storia dei merli (o Merla) abbia origine sempre in Lombardia dove spesso neve, nebbia e umidità rendevano l’inverno ancora più rigido di quanto già non fosse. Una cosa, però, è certa: quasi tutte le versioni della storia hanno come protagonisti uno o più merli che prima del 29 gennaio avevano un piumaggio bianco come la neve.

La favola più accreditata è ambientata a Milano. Ci sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti che, arrivati in città alla fine dell’estate, avevano costruito il loro nido su un alto albero nel cortile di un palazzo. Ma l’inverno rese talmente inospitale il loro nido che furono costretti a spostarsi sotto una grondaia, al riparo dalla neve.

Ma il gelo rendeva davvero complicata la loro sopravvivenza, trovare del cibo nel periodo più freddo dell’anno, infatti, non era per nulla cosa semplice. Il merlo allora volò lontano, molto lontano, spostandosi in altri luoghi pur di far provviste, mentre la merla, da sola con i suoi cuccioli, decise di spostare il nido su un tetto lì vicino per proteggerli dalla bufera. In quel tetto, infatti, un comignolo fumante rendeva l’inverno un po’ più amico tramite il suo tepore.

Ma la tormenta imperversò per tre giorni, tenendo il merlo lontano da casa per tutto il tempo. Una volta cessata, il merlo quasi non riconobbe più la merla e i suoi tre cuccioli: da bianchi, erano diventati tutti neri per il fumo del comignolo. La leggenda narra che da allora i merli nacquero neri e quei giorni di bufera, gelo e neve passarono alla storia come i più freddi dell’anno, sotto il segno dei merli.

La merla che osò sfidare Gennaio

Un’altra storia, più elaborata della leggenda e dall’eco leopardiano per la natura matrigna, vuole che Gennaio – la maiuscola è d’obbligo in quanto personificato – fosse un mese dispettoso a cui piaceva vessare una povera merla. Ogni qual volta lei uscisse alla ricerca di cibo, infatti, Gennaio si divertiva a gettare sulla Terra freddo e gelo pur di impedirle di fare provviste.

La merla, stanca delle continue angherie, un anno decise di fare abbastanza scorte per l’inverno, evitando di mettere il becco fuori dal suo nido per tutto l’intero mese di Gennaio, che all’epoca del racconto durava solo 28 giorni. Ma mai sfidare Gennaio superando il suo ingegno.

L’ultimo giorno del mese, la merla, infatti, pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio se ne risentì così tanto che chiese in prestito tre giorni a febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo e pioggia. La merla per sopravvivere si rifugiò in un camino dove restò al riparo per tutti e tre i giorni. Quando uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa della fuliggine del camino, e così la merla rimase con le piume nere  . E Gennaio si tenne per sempre i giorni chiesi in prestito a Febbraio.

L’amore sfortunato di Merlo e Merla

Esiste una versione della storia più tragica e romantica che in qualche modo sugella il senso di angoscia e malinconia che accompagna tutto il mese di gennaio (non a caso il Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, ricorre il 17 gennaio).

Stiamo parlando della triste fine di una giovane coppia di innamorati: Merlo e Merla. Dopo le loro nozze celebrate nel paese della sposa, oltre il Po, i due dovettero attendere prima di poter rientrare a casa; il cattivo tempo, infatti, rendeva pressoché impossibile il viaggio. Ma dopo tre giorni di neve e vento, la coppia decise di attraversare a piedi il fiume che nel frattempo si era ghiacciato.

La prima a guadare il fiume fu Merla, ma al passaggio di Merlo, la lastra di ghiaccio si ruppe sotto il suo peso e morì annegato. Il dolore di Merla fu tale da riecheggiare ancora oggi lungo le rive del Po, durante le notti gelide e solitarie della Merla.

Merla, ovvero il cannone di ghisa

Ma esiste anche una spiegazione più pratica del perché il 29, 30 e 31 gennaio siano stati soprannominati proprio i “Giorni della merla” e ce la fornisce lo storico Sebastiano Pauli, nel compendio “Modi di dire toscani ricercati nella loro origine”, datato 1740 e riportato dal Corriere della Sera, su un imponente cannone di Ghisa, il Merla :

“Si narra che un manipolo di soldati piemontesi dovesse trasportare un pesante cannone di ghisa, soprannominato la Merla per via del suo colore nero, da una parte all’altra del Po. Era gennaio e le acque del fiume scorrevano gelide e impetuose. i soldati non riuscivano in nessun modo a costruire un ponte di barche per far passare il cannone. Poi, durante gli ultimi giorni di gennaio, giunse un vento talmente gelido che perfino le acque del Po gelarono: il ghiaccio era talmente spesso che nemmeno le spade e gli archibugi dei soldati riuscivano a tagliarlo. Così, gli uomini d’arme decisero di trasportare il cannone facendolo passare sul Po ghiacciato: lo legarono con delle corde robuste e lo trascinarono fino all’altra sponda. Fu così che gli ultimi giorni di gennaio vennero soprannominati i giorni della Merla, in onore del grande cannone e di quelle giornate tanto gelide da aver ghiacciato perfino le acque del Po”.

Come sarà il tempo durante i Giorni della merla?

Ma dopo aver letto di amori sfortunati, merli anneriti e cannoni di ghisa, cosa ci aspetta per i Giorni della merla?

Cattive notizie per gli amanti della primavera. Come riportato da Ilmeteo.it il 29, 30 e 31 gennaio saranno caratterizzati, infatti, da temperature più miti a causa di un anticiclone vettore di alta pressione. Sabato e domenica avremo per lo più giornate soleggiate al Centro-Sud e sull’arco alpino, con temperature oltre le medie climatiche attese nel periodo.

Tuttavia, si registra anche un elevatissimo rischio di nebbia soprattutto per la Pianura Padano-Veneta, settore dove le temperature risulteranno anche decisamente più freddine rispetto al resto d’Italia, anche durante le ore pomeridiane della giornata.

Ma un aggiornamento importante potrebbe avvenire a cavallo tra gennaio e febbraio: a causa del sopraggiungere di correnti più fredde ed instabili in discesa dall’Artico, potrebbe crearsi un vortice ciclonico pronto bagnare particolarmente le regioni del Centro-Sud. Insomma, ci attende sicuramente una Merla strana che lascia un punto di domanda su come sarà la primavera.

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