Ancora scosso dal dramma personale, un calciatore ha cominciato a piangere dopo che l’avversario ha insultato la persona scomparsa.
L’incontro di ieri sera tra Lecce e Vicenza è finito con la vittoria della squadra salentina, ma subito dopo l’incontro non si è parlato del risultato, ma di quanto avvenuto nei concitati minuti di recupero. Ad un certo punto la tensione era alta e Meggiorini, attaccante con grande esperienza, ha cercato di sedare la rissa nata a centrocampo. Mentre cercava di mettere pace sono volati insulti e Majer, difensore dei pugliesi, gli ha rivolto qualche insulto di troppo.
La reazione di Riccardo Meggiorini è dovuta al fatto che la madre è scomparsa nel 2017, quando indossava la maglia del Chievo. Una ferita che è rimasta sempre aperta e che ovviamente si è spalancata nel momento in cui l’avversario l’ha insultata. A fine incontro l’attaccante del Vicenza ha lasciato il campo in lacrime e Majer, compreso l’errore compiuto, si è avvicinato a lui per chiedergli scusa.
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Episodi come quelli capitati ieri sera sono pane quotidiano all’interno di un campo di calcio. Spesso i difensori cercano di indispettire gli attaccanti avversari con insulti, prese in giro e parole di troppo. Con questa pratica si punta a indebolire l’avversario più pericoloso, renderlo meno concentrato e trarne vantaggio. Esempi storici ce ne sono parecchi, basti pensare alla finale del mondiale 2006, quando Materazzi con un simile comportamento ha fatto perdere le staffe a Zidane che ha reagito con una testata e si è fatto espellere.
Non vi è nulla di sportivo o etico in simili comportamenti, ma sono parte del gioco ormai da decenni e probabilmente da sempre. In questo caso se ne sta parlando per la reazione di Meggiorini, giustamente colpito dalla mancanza di rispetto dell’avversario. A fine incontro lo stesso calciatore del Vicenza ha spiegato il perché di quel crollo emotivo: “È volato qualche insulto di troppo, io sono andato a spingere via un loro giocatore perché c’era stata una rissa a centrocampo: volevo evitare che litigassero ancora, invece sono volati insulti poco carini e quando si vanno a toccare gli affetti personali, che magari non ci sono più, dà fastidio. Sono stato insultato più volte”.
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Per il calciatore comunque si tratta di un capitolo chiuso anche perché l’avversario ha compreso di aver esagerato e appena è giunto il triplice fischio si è andato a scusare di persona con Meggiorini. Lui stesso ha sottolineato il gesto dell’avversario: “L’importante è che sia venuto a fine partita a chiedermi scusa, almeno ha fatto quel gesto”.
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