“Piove ferro”: alla scoperta dei pianeti più mortali per l’umanità

La Terra non durerà per sempre e l’idea di trovare un nuovo pianeta in cui vivere è un argomento da tempo oggetto di dibattito.

Per fortuna, gli esperti ritengono che il Sole non morirà prima di altri cinque miliardi di anni, quindi non si tratta di un’esigenza così impellente. Tuttavia le opzioni non mancano: Elon Musk, ad esempio, ha già indicato Marte come possibile nuova destinazione.

pianeti mortali

Purtroppo, come riporta anche il Sun, dobbiamo scartare fin da ora alcuni pianeti che risultano totalmente inadatti alla vita umana, al di là delle ovvie limitazioni come ad esempio la mancanza di ossigeno.

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Il primo della lista è WASP-76b, caratterizzato dalla pioggia di ferro fuso: la vicinanza con la sua stella fa toccare ad uno dei suoi lati temperature di 2.500 gradi, sufficienti per vaporizzare il ferro.

L’altro lato è leggermente più fresco: siamo sui 1.000 gradi, ma sono presenti dei venti molto potenti che spazzano il ferro fuso e formano goccioline letali che cadono come pioggia.

Non va meglio con HD 189733 b, che si trova a 64,5 anni luce e presenta un accattivante aspetto di vetro: tuttavia, anche qui bisognerebbe fare i conti con il vetro fuso che diventa pioggia mortale.

Da Kepler-10b a Tres-2b: i pianeti dove non potremmo vivere mai

Con Kepler-10b i pericoli aumentano. Oltre ad essere sprovvisto di atmosfera, questo pianeta è completamente ricoperto di lava: viverci è un po’ complicato.

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OGLE-2016-BLG-1928 viene scartato perché completamente instabile. Il pianeta vaga per la Via Lattea ed è molto difficile da individuare anche per gli astronomi: pianificare un viaggio per atterrarci sopra è praticamente impossibile.

Infine, ecco Tres-2b, il pianeta talmente buio che “renderebbe il carbone meno scuro se messo al suo fianco”, come affermano gli scienziati: la sua atmosfera assorbe oltre il 99% della luce dalla sua stella.

 

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