Il grande squalo bianco si trova in cima alla catena alimentare dell’oceano, ciò significa che può probabilmente rivendicare (a torto o a ragione) di essere la creatura più temuta su tutta la terra per la sua fama da predatore vorace e seriale.
Eppure, pare che questa creatura così spaventosa abbia perso un po’ del suo smalto. Come riportato dal Daily Star, un video mostrerebbe come questi temibili super predatori non siano sempre capaci di proteggersi, provocandosi anche ingenti danni.
Nel breve video, infatti, si vede un enorme squalo nuotare vicino alle Isole di Nettuno, nell’Australia Meridionale, ricoperto da profonde cicatrici lungo il fianco. Cosa è successo, quindi, al grande squalo bianco? Alcune persone si sono spinte oltre con l’immaginazione, ipotizzando che le ferite inferte al pescecane potessero provenire solo da qualcosa di più grande e potente di lui, in particolare da un Megalodonte, la leggendaria creatura risalente addirittura all’epoca preistorica.
E’ ancora vivo il Megalodonte?
Il Megalodonte era un’antica specie di squalo che si pensa sia essere stata uno dei predatori più grandi e potenti mai vissuti. Noto per i grandi denti fossili, il suo nome scientifico, megalodon, deriva dal greco e significa appunto “grande dente“. Si può pensare a queste creature come essenzialmente a dei grandi squali bianchi di notevoli dimensioni che fortunatamente si sono estinte milioni di anni fa.
Sulla loro scomparsa si sono succedute nel corso degli anni diverse teorie, la più accreditata resta al momento l’esplosione di una nana bianca (stella collassata), che dopo essere scoppiata ha mandato radiazioni nel globo, impedendo così sulla Terra la vita del grande squalo.
Tuttavia, è emersa ultimamente una sconcertante scuola di pensiero secondo la quale alcuni Megalodonti si nasconderebbero ancora nelle profondità del mare; proprio per questo, non poche persone hanno ipotizzato che le ferite dello squalo bianco potrebbero derivare proprio da un loro sfortunato incontro.
Come spiega sempre il Daily Star, il direttore della fotografia subacqueo Dean Spraakman, che ha girato l’incredibile filmato durante una spedizione nel gennaio 2021, ha affermato che il maschio di più di 3 metri fosse incredibilmente “amichevole”. Ha raccontato, inoltre, che la sua squadra non sapeva ricostruire con precisione come lo squalo avesse potuto procurarsi quelle cicatrici; nessuno, infatti, si era mai imbattuto in uno squalo così gravemente ferito prima.
Dean ha spiegato che inizialmente lui e la squadra pensavano che le ferite potessero essere state inferte dalle eliche delle barche o forse lo squalo era stato catturato nelle tonnare della zona, ma entrambe le teorie sono state rapidamente respinte. Nel frattempo, nella sezione commenti del video, gli utenti dei social media hanno ipotizzato animosamente sull’accaduto, sostenendo anche le congetture più stravaganti.
Uno ha scritto: “Sembra che abbia vissuto, combattuto e vinto ogni battaglia dal periodo Cretaceo”, ovvero 80 milioni di anni fa, quando ancora i dinosauri popolavano la Terra. Un altro ha aggiunto che lo squalo si era probabilmente conquistato una reputazione da vero duro, vincendo la sua battaglia: “È semplicemente tosto. Immaginate solo come sarà temuto dal resto della comunità degli squali”.
E un altro utente ha intravisto nello squalo bianco invece una bestia in grado di attaccare e sopravvivere ad una creatura così mastodontica: “Lo squalo leggendario sopravvissuto alla lotta contro il Megaladonte”, ha scritto ammirato. Il subacqueo Jalil Najafov, 40 anni, ha avvistato sempre la bestia sfregiata nelle acque al largo di Isla Guadalupe in Messico con una ferita dall’aspetto grave che ha acceso, ancora una volta, il dibattito su cosa l’abbia causata.
Il post su Instagram di Jalil ha anche portato di nuovo alla speculazione sui social media che sia stato proprio il Megalodonte a procurare quelle profonde cicatrici al pescecane più temibile dei nostri tempi, anche se questa teoria, malgrado la suggestione collettiva, sembra improbabile al 100%.