Canone, aumento in arrivo? Fuortes tuona in Senato: “Date tutto alla Rai”

Si è tornati a discutere di Canone Rai e della possibilità di un aumento. In Senato Fuortes ha prospettato una soluzione alternativa.

Passano gli anni ma ci sono questioni che non cambiano. Tra queste c’è sicuramente quella riguardante il pagamento del Canone Rai ed il suo costo annuo per gli italiani. La tassa per il finanziamento delle reti televisive di Stato è stata sempre una delle più evase dagli italiani, un problema che è diventato ingombrante quando è stato vietato ai funzionati dell’emittente pubblica di verificare che gli italiani avessero o meno una televisione in casa.

A chiudere la questione evasione ci aveva pensato Matteo Renzi, inserendo la tassa sulla tv in quella della luce e togliendo di fatto la possibilità agli italiani di non pagarla. La soluzione ha ovviamente fatto arrabbiare tantissimi italiani, specie quelli che la televisione realmente non la utilizzano (al giorno d’oggi è più plausibile vista la diffusione di internet). L’attuale governo ha reso il canone Rai nuovamente una tassa a parte, concedendo agli italiani che non sono in possesso di una televisione di presentare domanda di esenzione.

Problema risolto? Non esattamente, con questo ritorno alle origini la televisione di Stato perde introiti e in questi giorni si parla di un possibile aumento del costo del canone. A farlo presente nella Commissione lavori pubblici è stato il delegato Rai Carlo Fuortes, il quale ha sottolineato come i proventi derivanti dal canone di 90 euro annui non siano sufficienti a gestire i costi di produzione dell’azienda, nemmeno unendoli a quelli derivanti dalle pubblicità.

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Canone Rai, in arrivo un aumento? Come funziona nei principali Paesi europei

Secondo Fuortes il problema attualmente è duplice, da un lato c’è un costo fisso di 90 euro che è decisamente più basso rispetto a quello che pagano i cittadini di altri Paesi. Per dare forza al proprio ragionamento ha portato l’esempio della Francia, Paese in cui i cittadini pagano 138 euro l’anno per la tv di Stato. Quindi ha spiegato che il discorso sull’aumento del canone decadrebbe se l’intero importo del canone venisse concesso alla Rai. A quanto pare, infatti, solo l’86% dei 90 euro finisce alla Rai, mentre in Inghilterra, Germania e Francia la percentuale si aggira sul 96-98%.

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In effetti andando a vedere il costo annuo del canone televisivo nei principali Paesi europei, vediamo come in Germania la tassa è applicata ai proprietari di casa, che abbiano o meno un apparecchio televisivo, e ammonta a 216 euro. In Francia la tassa riguarda solo i possessori delle tv e il costo è di 139 euro, ma in questo caso bisogna segnalare come dal 2009 siano stati soppressi i finanziamenti pubblicitari. Anche nel Regno Unito la televisione pubblica è sovvenzionata esclusivamente dai cittadini e il costo annuo si aggira sui 181 euro. Completamente diverso il discorso in Spagna dove il canone è stato abolito e le televisioni pubbliche puntano tutto sui finanziamenti diretti del governo.

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