Oscure le cause del decesso della giovane influencer, che si trovava a casa di un conoscente a cui aveva chiesto ospitalità. I primi a lanciare l’allarme i suoi follower
E’ giallo attorno alla morte di Vanessa Bruno, giovane influencer 23enne italo-brasiliana ritrovata senza vita in un appartamento a Vicenza.
Oscure, infatti, le cause del decesso, che dovranno essere chiarite con l’autopsia disposta dal pm Alessandro Block. Quest’ultimo ha aperto un fascicolo per far luce sull’accaduto.
Come riportato dal Giornale di Vicenza, il dramma sarebbe avvenuto l’8 gennaio, ma sarebbe trapelato solo ieri sui social, nei quali la vittima aveva molto seguito.
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La notizia del decesso, infatti, non era stata diffusa dagli inquirenti, come stabilito dal decreto del ministro della Giustizia Cartabia secondo il quale solo il procuratore può decidere quali informazioni debbano essere divulgate o meno e, in questo caso, la procura non ha fatto riferimento in alcun modo al caso.
La vittima, originaria di Alvignano, un piccolo centro nel casertano, da vario tempo si era trasferita in Veneto.
Descritta come un ragazza estremamente solare e “trascinatrice”, la Bruno, stando a quanto si legge sul Giornale di Vicenza, era un influencer seguitissima sui social.
Sono stati proprio i suoi follower a dare l’allarme. Non vedendola sui social, infatti, in tanti si sono allarmati dando seguito al tram tram che nella giornata di ieri ha fatto emergere la notizia.
La 23enne, famosa nell’ambiente della musica trap, l’8 gennaio scorso si sarebbe presentata a casa di un conoscente, R.F, noto alle forze dell’ordine per precedenti sullo spaccio di droga, per chiedere ospitalità.
“È arrivata a casa mia assieme a un mio amico e mi ha chiesto un posto per dormire”, ha raccontato l’uomo agli investigatori. “L’avevo vista solamente un’altra volta prima di quel giorno, quando io e questo mio amico eravamo andati a prenderla in stazione perché tornava da una serata trascorsa a Milano“, ha poi aggiunto.
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L’uomo ha specificato che nessuno dei tre aveva assunto droghe e che, una volta arrivata presso l’appartamento, avrebbero mangiato una pizza tutti e tre e Vanessa si sarebbe messa a dormire sul divano-letto.
E’ in quel momento che il padrone di casa sarebbe uscito dall’abitazione per andare a mangiare un kebab. “Quando sono rientrato e ho visto che era ancora sdraiata nella stessa posizione, l’ho toccata e ho sentito che era fredda” – e ha poi aggiunto – “Io non ho il cellulare e allora ho chiesto al mio amico di chiamare il 118 e lui lo ha fatto. Era già notte”.
Ed è proprio attorno a questa dinamica che si articola la maggior parte dei dubbi degli investigatori.
Stando a quanto emerso inizialmente la ragazza sarebbe morta per un arresto cardiaco, le cui cause sono ignote e dovranno essere chiarite attraverso l’autopsia disposta dal pm.
Qualcosa, però, non quadra. L’orario, infatti, non coincide con quello constatato dal medico legale accorso sul posto.
Il Suem, il servizio sanitario di urgenza ed emergenza, come riporta il Giornale, avrebbe certificato la morte della ragazza alle 18, e non più tardi come dichiarato dal proprietario dell’appartamento.
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Alcuni vicini, inoltre, hanno visto arrivare l’ambulanza in un orario che può essere collocato molto prima dell’ora di cena.
Non è stato inoltre chiarito se l’amico con cui la ragazza è arrivata presso l’abitazione del conoscente fosse lì al momento dell’arrivo dei sanitari del 118 o meno.
Per avere riscontri sulle effettive cause del decesso solo l’autopsia potrà dire la verità. Sul corpo della giovane, infatti, non sono stati ritrovati segni di violenza.
Nell’abitazione, inoltre, non sono state rinvenute stupefacenti, ma saranno comunque necessari gli esami tossicologici per capire se il presunto arresto cardiaco possa essere stato causato dall’assunzione di sostanze.
In attesa di risposta la sorella e il padre della vittima. Quest’ultimo ha organizzato una messa in suffragio della figlia che si terrà ad Alvignano, il suo paese d’origine.
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