L’Australia e la Nuova Zelanda hanno inviato dei voli per valutare l’entità dei danni a Tonga, isolata dal resto del mondo dopo l’eruzione di un vulcano che ha innescato uno tsunami e ha ricoperto di cenere l’isola del Pacifico.
Il ministro australiano per il Pacifico, Zed Seselja, ha affermato che i primi report non lasciavano immaginare vittime, ma la polizia australiana aveva visitato le spiagge e riportato danni significativi.
“Sappiamo che ci sono alcuni danni significativi, anche ai resort“, ha detto Seselja in un’intervista a una stazione radio australiana, aggiungendo che l’aeroporto di Tonga sembrava essere in condizioni relativamente buone.
Inoltre, sempre il ministro ha affermato che una donna britannica è stata dichiarata dispersa.
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Anche sul sostegno pratico c’è molta preoccupazione, dato che l’isola è attualmente “Covid-free”: il governo teme che le consegne degli aiuti favoriscano il contagio.
L’eruzione del vulcano Hunga-Tonga-Hunga-Ha’apai ha innescato uno tsunami sulle rive di Tonga e ha interrotto le linee telefoniche e Internet per l’intera isola. La comunicazione internazionale è stata gravemente ostacolata dai danneggiamenti ad un cavo sottomarino, che potrebbe richiedere più di una settimana per essere ripristinato. L’Australia e la Nuova Zelanda stanno assistendo Tonga con le chiamate satellitari.
Le reti telefoniche a Tonga sono state ripristinate, ma attualmente l’isola deve fare i conti con un altro grosso problema: la cenere ha infatti contaminato l’acqua potabile e rischia di diventare un grande pericolo per la salute degli abitanti.
“La maggior parte delle persone non è consapevole che la cenere è tossica e fa male alla respirazione”, ha detto il vice capo missione di Tonga in Australia, Curtis Tu’ihalangingie.
Nel frattempo, è confermato che l’Ha’atafu Beach Resort, situato sulla penisola di Hihifo, 21 km a ovest della capitale Nuku’alofa, è stato “completamente spazzato via”, come hanno scritto i proprietari su Facebook.
La famiglia che gestisce il resort è riuscita a rifugiarsi nella boscaglia poco distante per sfuggire allo tsunami. “L’intera costa occidentale è stata completamente distrutta insieme al villaggio di Kanukupolu”, affermano i titolari del resort.
La donna britannica Angela Glover risulta dispersa dopo essere stata spazzata via da un’onda dopo che lei e suo marito, James, proprietario dell’Happy Sailor Tattoo a Nuku’alofa, erano corsi a prendere i loro cani.
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Il marito è riuscito a tenersi a un albero ma sua moglie, che gestisce un rifugio per cani, è stata portata via dall’acqua insieme agli animali.
La Croce Rossa l’ha già definita come la peggiore eruzione vulcanica che il Pacifico abbia vissuto negli ultimi decenni.
Katie Greenwood, capo delegazione del Pacifico per la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha detto a Reuters che “fino a 80.000 persone potrebbero essere state colpite dallo tsunami”.
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