Siamo circondati dalle fake news: sono cresciute, si sono alimentate e si sono diffuse con l’avvento dei social, basta un titolo letto di sfuggita, una nemmeno troppo attenta indagine sulla fonte ed un dito più veloce della testa per condividere e fomentare notizie plasmate più sulle proprie convinzioni personali, vicine alla nostra comfort zone, che non sulla realtà dei fatti, distante, spigolosa e poche incline ai nostri desideri.
Basta fare un giro un Telegram per avere solo un assaggio di qualcosa di più ampio. Dalle minacce di morte a Mario Draghi alla vendita e falsificazione di Green Pass, è tutto concentrato in un’App di messaggistica capace di creare universi paralleli, neanche troppo sommersi, in cui il sistema non esiste, le regole nemmeno, e tutto si basa su una sorta di principio di autodeterminazione dei gruppi Telegram, a cominciare proprio dalle notizie che circolano. Ma andiamo con ordine.
La verità dietro la “morte” del giornalista in tv
Un po’ Truman Show, un po’ Hunger Games. Un giornalista argentino ha avuto giovedì scorso uno scompenso improvviso davanti a tutti in un caldo pomeriggio di Buenos Aires, nel bel mezzo di un’ondata di calore che ha colpito gran parte del territorio transandino.
Per questo fine settimana erano previsti, infatti, temperature al di sopra dei quaranta gradi, tant’è che giovedì 13 gennaio si è registrata una temperatura massima vicina ai 37°C; tutto questo, inoltre, nel mezzo di un decisivo aumento dei contagi da COVID-19 in tutto il Paese.
Proprio per questo, il giornalista Carlos Ferrara, inviato di Canal 9, si era recato in un centro di test rapidi, documentando l’elevata richiesta di tamponi al momento per rilevare il virus. Dopo aver iniziato a mostrare la situazione alle sue spalle, con gente in fila malgrado il caldo elevato, l’inviato, non inquadrato dalla telecamera, ha cominciato a scusarsi col giornalista in studio, Claudio Pérez. Poi, un tonfo fuori campo.
“Scusa, Claudio. Scusa”, ha detto prima di crollare, mentre il cameraman che lo accompagnava riprendeva da un’altra parte.
Il conduttore ha chiesto subito cosa fosse successo, quando il cameraman ha girato la telecamera e ha catturato brevemente Carlos Ferrara svenuto davanti alla porta del centro dei test. Per questo motivo, lo stesso Claudio Pérez, preoccupato per il suo inviato, ha mandato pubblicità.
Al ritorno dalla pausa, e secondo La Nación, Pérez ha ripreso la parola: “Stiamo aspettando la conferma che il nostro collega Carlos Ferrara, che ha avuto un piccolo scompenso in diretta, stia meglio” – ha spiegato meglio poi il conduttore con il dovuto rispetto – ” Per fortuna che lì vicino c’era, a un minuto e mezzo di distanza circa, il personale della SAME [servizio di ambulanza argentino], che si è preso subito cura di Ferrara. Era doveroso chiarire cosa fosse successo in onda. Facciamo parte anche noi di quella parte di lavoratori che al momento sono in strada con questo caldo, come i nostri compagni delle ambulanze”.
Canal 9 ha poi confermato che il giornalista sta meglio e sta riprendendo conoscenza, ma sono stati effettuati test per escludere qualsiasi tipo di complicanza legata allo svenimento.
Realtà a prova No Vax
Sarà capitato a tutti di giocare al telefono senza fili: una persona sussurra all’orecchio di un giocatore una parola o frase, quest’ultimo deve comunicare la frase stessa al giocatore successivo, sempre sussurrando. Si procede così di giocatore in giocatore, fino all’ultima della fila che dovrà dire ad alta voce il messaggio che ha ricevuto.
L’effetto è esilarante: nove volte su dieci, il messaggio arriva corrotto, perdendo quasi del tutto il significato originale; così ad esempio un giornalista che ha un malore in diretta tv si scopre essere vittima di un complotto ordito da Big Pharma ed i suoi vaccini. Esilarante.
Dall’Argentina all’Italia, ecco cosa accade:
“MORTE IN DIRETTA DI UN VACCINATO
Questa è la vera tragedia a cui dovremo abituarci purtroppo.
La Torre Nera crolla ma i danni, purtroppo indelebili, non saranno evitabili.
Un giornalista corrispondente (vd. video allegato) cade e purtroppo muore in diretta tv durante il telegiornale.
Si era appena vaccinato pochi giorni prima.
Non crediamo servano ulteriori commenti o spiegazioni”
Si legge su uno dei tanti canali Telegram No Vax che non solo mistifica la realtà a proprio piacimento, ma soprattutto diffonde fake news, sfruttando i no vax stessi come vettori di “infezione” digitale.
La notizia è stata condivisa, infatti, all’interno di un gruppo di più di seimila persone. La quantità di utenti registrati al canale è anzi irrisoria rispetto alla norma per queste realtà (come ad esempio i gruppi a sfondo sessuale basati sul revenge porn, nei confronti delle proprie ex, che raggiungono anche i 300.000 iscritti). Peccato per loro che il giornalista Carlos Ferrare stia bene e sia solo stato vittima del caldo e poi delle maldicenze Made in Italy.
Non ci resta che aspettare l’intervento dei “no-summer”, pronti ad inveire e a risolvere il riscaldamento globale, sempre su Telegram.