Le vacanze natalizie sono agli sgoccioli, mentre il numero dei nuovi casi di covid aumenta costantemente e tutti i parametri dell’emergenza vanno peggiorando (basti pensare al RT in aumento ad 1,43 questa settimana, contro l’1,18 di settimana scorsa – mentre dovrebbe essere sotto l’1).
E così ci si interroga sull’opportunità di rinviare il rientro a scuola in presenza.
Ad opporsi con forza all’ipotesi c’è il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha annunciato un provvedimento volto a non riaprire le scuole, dichiarando: “È irresponsabile aprire le scuole il 10 gennaio. Per quello che ci riguarda non apriremo le medie e le elementari. Non ci sono le condizioni minime di sicurezza”.
Ma, in tal senso, è appena arrivata la risposta da parte del Ministro della Salute Roberto Speranza che in diretta al TG1 ha dichiarato: “Il Governo ha scelto di tutelare il più possibile la scuola come presidio fondamentale della comunità”.
Ribadendo come parola d’ordine: “Scuola in presenza”.
Speranza ha quindi parlato dell’obbligo di vacccinazione per gli Over 50, sottolineando come sia: “Scelta forte e giusta per ridurre il numero di non vacinati”
Un numero irrisorio (il 10% della popolazione) ma che affolla i reparti di terapia intensiva del Paese (i non vaccinati occupano i 2/3 dei posti delle terapie intensive del Paese, che si riempiono sempre di più).
“Ci consentirà di salvare tantissime vite umane e di continuare a ripartire come Paese”, ha quindi dichiarato Speranza – sempre in merito all’obbligo.
E dinnanzi alle parole del presidente dell’istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, che ha espresso tutta la propria preoccupazione per “una rapida impennata nel numero dei nuovi casi di covid come nel resto d’Europa”, Speranza gli ha fatto eco: “I casi stanno aumentando in maniera molto significativa nel nostro Paese, in Europa, in Francia, negli Stati Uniti. L’attenzione più grande va data ai nostri ospedali e sull’occupazione” e “per questo è necessario ridurre il numero dei non vaccinati perché sono loro ad occupare i posti letto negli ospedali”.
Al momento, infatti, sono ben 16mila i ricoverati in terapia intensiva: numeri migliori rispetto all’anno scorso ma comunque drammatici.
Per finire Speranza ha ribadito l’importanza del “lavoro a distanza fondamentale per spezzare la catena del contagio” e l’importanza di seguire le canoniche precauzioni: “Oggi più che mai è necessario che siamo rigorosi nei comportamenti”.
E quindi fondamentale l’uso delle mascherine ed “evitare contatti che non sono necessari”: “La partita non è semplice ma abbiamo le risorse come Paese per farcela”.