Berlusconi al Quirinale, Sgarbi detta la linea e pensa al piano B in caso di mancata elezione: ecco quale

Sarà il tema delle prossime settimane, per lo meno finché non avremo certezza su chi sarà il successore di Sergio Mattarella.

Sarà un turbillon di candidature (auto-candidature, ma anche proveniente da terze parti) e in tal senso abbiamo già scritto come i bookmakers abbiano già dato le proprie quote, con l’attuale premier Mario Draghi favoritissimo, seguito da Marta Cartabia, da Pier Ferdinando Casini e da Paolo Gentiloni.

Segue ancora Maria Elisabetta Alberti Casellati e poco più indietro c’è Silvio Berlusconi.

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Dal canto suo Berlusconi pare assolutamente convinto di poterla spuntare.

A riferirlo, dopo una cena ad Arcore di qualche sera fa, il deputato Vittorio Sgarbi, da sempre vicino all’ex premier.

“Io nel centrodestra sono stato l’unico a dirgli che avrebbe dovuto sostenere Draghi e imporlo alla sinistra. Lui però è convinto assolutamente di vincere la sua partita, quindi lo sosterrò“: sono le parole del critico d’arte rilasciate a ‘Libero Quotidiano’.

Per farcela Berlusconi non potrà contare sui voti del centrosinistra, mentre non dovrà temere il fuoco amico (“Salvini e la Meloni contrlollano bene i loro gruppi parlamentari”).

E così la strategia vincente, secondo Sgarbi, è quella di rivolgersi ai parlamentari del Gruppo Misto (d cui d’altra parte lui stesso fa parte dopo aver lasciato Forza Italia): “Quelli che non fanno parte di alcuna componente, gli ex grillini di Alternativa c’è, oppure alcuni che invece sono ancora nel Movimento 5 Stelle”.

Ma non solo.

Secondo Sgarbi Berlusconi dovrebbe spingersi a parlare con il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (che d’altra parte s’è spesso espresso in termini – anche – positivi parlando del suo operato, prima di assicurare che i suoi non voteranno per lui al Quirinale): “Gli ho suggerito di interloquire con Conte” giacché “la vittoria di Berlusconi può servire a Conte per sbarrare la strada a Draghi”.

E per Conte potrebbe essere una vendetta nei confronti di colui il quale gli è subentrato a Palazzo Chigi.

E dopo aver suggerito a Berlusconi di interloquire anche con Renzi per cercare voti, Sgarbi ha per lui in mente un’altra importante carica – la seconda dello Stato:

“Anche se non dovesse riuscirgli l’elezione a Presidente della Repubblica, non è che Berlusconi deve ritirarsi dalla politica o fare la vita del pensionato. Poi si riaprirebbe un’altra sfida. Ci saranno le elezioni politiche, il Parlamento avrà 400 deputati e 200 senatori. Il centrodestra quasi sicuramente avrà la maggioranza in entrambe le Camere. Ecco, ci saranno i numeri per eleggerlo a Presidente del Senato“.

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