Le superpotenze hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in merito all’utilizzo del nucleare. L’acccordo, rarissimo, segna un punto di svolta sugli armamenti bellici
Nel corso della mattinata è arrivata un’importante dichiarazione congiunta da parte dei cinque Paesi membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: Cina, Russia, Regno Unito, Stati Uniti e Francia.
La comunicazione, di assoluta rilevanza, riguarda l’utilizzo bellico del nucleare e la posizione di tutti i Paesi in merito.
La dichiarazione, rarissima per sua natura, riguarda l’utilizzo del nucleare da parte delle super potenze.
Tutti e 5 gli Stati membri hanno confermato come loro responsabilità individuale la scelta di evitare il ricorso alla guerra, e al contempo di lavorare affinché si crei un contesto di sicurezza reciproca.
Come riportato dal Sidney Morning Herald, nella versione russa della dichiarazione congiunta di legge: “Dichiariamo che in una guerra nucleare non ci potrebbero essere vincitori, e per tale ragione non dovrebbe mai essere iniziata”.
Il comunicato è stato pubblicato ufficialmente anche sul sito della Casa Bianca nella versione inglese.
“Affermiamo anche che le armi nucleari” si legge ancora nel comunicato “– finché continueranno a esistere – dovrebbero servire unicamente a scopi difensivi, a scoraggiare eventuali aggressioni e prevenire la guerra. Crediamo fermamente che l’ulteriore diffusione di tali armi debba essere prevenuta”.
Un accento importante viene poi posto sull’impegno dei singoli membri di proseguire nelle campagne di disarmo, nel rispetto degli accordi di non proliferazione di tali armi e di controllo costante degli armamenti attualmente esistenti.
Importantissimo, inoltre, il punto in cui si fa menzione al desiderio univoco di impegnarsi in una reciproca cooperazione statale per creare un clima di sicurezza che punti all’obiettivo finale di un mondo senza armi nucleari.
Considerazioni, queste, che non erano mai state fatte da tutti gli Stati interessati in modo congiunto e che, per tale ragione, assume un’assoluta valenza geopolitica.
La dichiarazione, per altro, arriva in modo inaspettato, in quanto gli Stati Uniti proprio la scorsa settimana avevano deciso di posticipare un incontro chiave sul tema degli armamenti a causa dell’esponenziale aumento dei casi di infezione da Covid-19.
Tema dell’incontro fra i diplomatici di ciascun Paese la revisione di un Trattato del 1970, il Trattato di non proliferazione nucleare, il cui obiettivo principale era proprio la limitazione dell’utilizzo delle armi atomiche di distruzione di massa.
Erano anni che la questione del nucleare era in ballo, questione nata soprattutto dalla necessità di ridurre le tensioni fra il Cremlino e la Casa Bianca.
Le due superpotenze, infatti, amministrano attualmente la stragrande maggioranza degli arsenali nucleari del mondo.
Nonostante le intenzioni apparentemente pacifiche, entrambi gli Stati investono ingenti quantità di denaro per modernizzare i propri arsenali, anche se lavorano occasionalmente insieme per arginare la proliferazione delle armi nucleari, si legge sempre sul Sidney Morning.
Recentemente le preoccupazioni riguardanti l’utilizzo del nucleare sono cresciute esponenzialmente dopo l’accumulo di materiale nucleare bellico della Russia nella vicina Ucraina aveva destato preoccupazione da parte della NATO.
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