La morte di Calisto Tanzi, venuto a mancare ieri all’età di 83 anni nell’ospedale della sua città, ha suscitato sentimenti contrastanti.
In molti hanno ancora negli occhi il terribile crac della Parmalat, l’azienda fondata proprio da Tanzi nel 1961 in un piccolo caseificio di Collecchio, a poca distanza da Parma.
Una vicenda giudiziaria che ha sconquassato l’impero di Tanzi (condannato a 18 anni di reclusione) e ferito l’intera città, che pure aveva vissuto momenti d’oro anche dal punto di vista sportivo.
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Tanzi è stato infatti per molti anni presidente del Parma Calcio ed è riuscito a portare i gialloblu neopromossi in Serie A a vincere trofei internazionali come la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA (vinta due volte), a disputare ottime Champions League e a sfiorare lo scudetto specialmente nella stagione 1996-1997.
Fin dal suo arrivo come “patron”, Tanzi fece subito capire che l’intenzione della nuova società era quella di portare il Parma molto in alto. Il primo campionato di Serie A si conclude con un entusiasmante sesto posto, che permette ai gialloblu di disputare la Coppa UEFA.
Dalla Coppa delle Coppe alle due Coppe UEFA: l’epopea del Parma di Tanzi
Nel 1992 arriva il primo trofeo, la Coppa Italia, grazie al successo nella finale di ritorno contro la Juventus (battuta 2-0, all’andata era terminata 0-1 per i bianconeri). Ma è nel 1993 che il nome del Parma Calcio si diffonde a livello internazionale, grazie all’indimenticabile trionfo in Coppa delle Coppe (3-1 all’Anversa nella finale di Wembley).
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Arriverà poi la Supercoppa Europea e due Coppa UEFA: quella del 94/95, quando verrà ancora una volta battuta la Juve in finale, e quella del 98/99, con Malesani in panchina e un netto 3-0 al Marsiglia.
Sempre nel 1999 il Parma vincerà anche la Coppa Italia, anche se il rammarico è quello di non essere mai riusciti a portare a casa l’agognato tricolore.
Un’epopea straordinaria, quella dei ducali, destinata però a terminare proprio con il crac Parmalat del 2003.