Si sa, inutile girarci attorno, anche i funerali possono tirare fuori il peggio del genere umano quando si tratta di eredità, soprattutto quando non scorre buon sangue all’interno della famiglia. Proprio come è avvenuto a Roma, presso la chiesa Santa Maria Liberatrice a Testaccio, durante le esequie di un’anziana donna Maria Teresa Rizzo di 80, zia, sorella e cugina; deceduta per malattia.
A far surriscaldare gli animi è stata l’eredità ed anche una casa che con la morte dell’anziana dovrà essere divisa tra fratelli, cugini e zii; il tutto mentre la bara della defunta donna non aveva nemmeno raggiunto il cimitero. Insomma, era chiaro che i presenti al funerale fossero lì più che per dare l’ultimo saluto alla zia per dire la loro sulla spartizione dei beni.
Stando ad una prima ricostruzione de ‘Il Messaggero’, mentre il prete riorganizzava l’altare dopo aver celebrato la funzione, sul piazzale della chiesa riecheggiavo le urla: “La casa spetta a me, è mia non ti devo niente”; insomma nessuna richiesta di carità è stata accolta. Hanno partecipato al funerale solo in 19, i parenti più stretti, eppure tanto è bastato per scattare fuori dalla chiesa una vera e propria rissa, noncuranti del momento poco delicato in cui questa avveniva. Si è scatenato l’inferno tra fratelli e cugine: da una parte i due capo famiglia che si spintonavano, si insultavano rivendicando il diritto di proprietà, dall’altra, le donne che spaventate correvano in cerca di riparo verso il cancello della sagrestia che era stato chiuso.
“Aprite, aprite che qui si ammazzano!”, avrebbero gridato impaurite le signore, mentre il carro funebre, con la bara al suo interno, non riusciva a mettere in moto a causa della maxi rissa. E’ stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine per cercare di placare i membri della famiglia della signora Maria Teresa, ma senza tanto successo.
Una volta arrivati, infatti, polizia e carabinieri sul posto, i parenti Rizzo hanno continuato a litigare come se nulla fosse; era troppo importante risolvere la questione della casa prima che qualcuno prendesse decisioni poco gradite dal resto della famiglia. Poco importa se davanti una chiesa, poco importa se davanti ai vigili, poco importa se davanti al feretro della povera zia defunta.
Solo quando le due fazioni della famiglia sono state separate e allontanate – per diversi metri – è tornata la tranquillità a piazza Santa Maria Liberatrice. Intanto nei prossimi giorni, i parenti divisi per l’eredità della signora Rizzo, decideranno se procedere o meno con la denuncia. Ma non è tutto: è stato necessario anche l’intervento dei paramedici.
Una delle sorelle, la più anziana, alla vista della rissa, spaventata, ha accusato un malore. Fortunatamente, è stato solo uno spavento senza gravi conseguenze, malgrado i sanitari del 118, arrivati sul posto, l’abbiano trovata seduta su una sedia, dietro il cancello della chiesa: “Ho soccorso per primo la signora perché ha avuto un mancamento. Era agitata e spaventata. Ma il cancello l’ho richiuso subito perché la situazione era al limite” ha raccontato il sagrestano sempre a ‘Il Messaggero’ che, sentendo le urla da fuori, era poi uscito verso la piazza per capire cosa stesse succedendo davanti la casa del Signore, una scena di cui avrebbe fatto volentieri a meno. Come tutto il resto dei presenti e dei passanti che hanno avvertito le forze dell’ordine.
Don Maurizio Spreafico, il parroco di Santa Maria Liberatrice, ha invece così commentato lo spiacevole episodio: “Sono episodi che non sono giustificabili. Era stato appena celebrato un funerale, sono molto mortificato. Tutto ciò con il Natale appena trascorso. Un’occasione per le famiglie di ritrovarsi e appianare i vecchi rancori”. Eppure, quando si tratta di soldi, è difficile mettere da parte anche i vecchi rancori, soprattutto in famiglia.
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