Corsa al Quirinale, bombe al veleno su Casini “traditore”. E c’è chi vuole persino emigrare…

Il filosofo Massimo Cacciari dice la sua sulle imminenti elezioni del quirinale: “Berlusconi? Fossi un grande elettore neanche se mi scotennassero”. E non le manda a dire neanche su Casini, che nel frattempo riceve una bordata al veleno da Berlusconi

Si fa sempre più tesa la corsa al Quirinale, che rischia di impantanarsi fra un veto e l’altro di una maggioranza che più che maggioranza è ormai una bolgia.

Interpellato speciale sulla questione Massimo Cacciari, filosofo ed ex sindaco di Firenze, che intervistato da affaritaliani.it ha detto la sua sulle imminenti elezioni.

LEGGI ANCHE => Come (e quando) si vota il Presidente della Repubblica: tutto quello che c’è da sapere

Il filosofo “del negativo” non le ha mandate a dire su Berlusconi e Casini in particolare, ed esclude l’ipotesi dell’approdo di Draghi al Quirinale.

Cacciari ha anche detto la sua sulla possibilità della Cartabia e sul doppio mandato di Mattarella che, a suo dire, vorrebbe “farsi pregare”.

Casini al Quirinale? Il commento al vetriolo di Cacciari

Uno dei nomi più gettonati è indubbiamente quello di Pierferdinando Casini, centrista di professione, che per tale ragione potrebbe accordare gli inavvicinabili animi sia interni alla maggioranza che in opposizione.

LEGGI ANCHE => Elezioni Presidenza della Repubblica: chi è Giuliano Amato, il nuovo (possibile) volto del Quirinale

“Se mi piacerebbe?” – ha chiesto retoricamente il filosofo, che di tutto punto ha risposto – “Il mondo è grande e si può sempre emigrare. Covid permettendo, è possibile ancora viaggiare. Ci siamo capiti”.

Bordata di Cacciari anche all’ipotesi Berlusconi

Un altro dei nomi palesi in ballo è quello di Berlusconi, che, di fatto, è l’unico che ha proposto una sorta di auto candidatura. Che, già si sa, non ha alcuna speranza di passare avanti.

Un’idea, questa, espressa anche da Cacciari, e certamente senza troppo lesinare.

LEGGI ANCHE => Tutti i nomi del Presidente. Intanto Maria Elena Boschi: “Per il Colle va bene anche un nome del Centrodestra”

Se fosse un grande elettore, infatti, Cacciari non voterebbe il cavaliere “Neanche se mi scotennassero. Chance che venga eletto? Nessuna.”

L’accademico e opinionista ha poi aggiunto: “Costringerà Salvini e Meloni a votarlo, magari nei primi turni, per dare l’idea di essere ancora il leader della destra. Ma non ha alcuna possibilità di diventare presidente”.

Draghi, Cartabia e Mattarella Bis: il parere del filosofo

L’ipotesi Draghi viene altrettanto scartata, considerato che, per Cacciari, nessuno ha la benché minima idea di quale sia la figura possibile che lo sostituisca in questo momento delicatissimo, in cui c’è in ballo pandemia, PNRR e una riforma costituzionale sulla riduzione dei parlamentari che rischia di lasciare a terra moltissimi politici.

L’esclusione dell’ipotesi Draghi è, secondo Cacciari, strettamente correlata al no di Mattarella, che, a suo dire “è da vedere […] se è autentico o se vuole solo farsi pregare. Se lo pregano in massa di restare, magari… tutto può essere”.

LEGGI ANCHE => “È in una situazione molto critica”: l’ex senatore No Vax Bartolomeo Pepe in terapia intensiva

E la Cartabia? Secondo l’ex sindaco di Venezia ecco la soluzione:

“Draghi resti premier e al Quirinale o Mattarella bis o trovano un altro candidato. Magari una donna, così fanno pure bella figura”.

“Se fossero intelligenti” ha infatti aggiunto “voterebbero al Quirinale Cartabia, con Draghi a Chigi fino al 2023”.

Berlusconi e il “veto al vetriolo” su Casini: “Uno che tradisce”

Nel frattempo, se Cacciari non le manda a dire su Casini lo stesso dicasi di Silvio Berlusconi.

L’ex premier, infatti, come riporta Libero, avrebbe fatto considerazioni tutt’altro che lusinghiere sul centriste Casini, che viene escluso categoricamente, per lui, come candidato.

Casini? Escluso. È uno che tradisce, avrebbe sentenziato il cavaliere.

Un possibile pretendente al trono, forse uno dei più papabili, a quanto si legge, in quanto sarebbe stato avvistato con gli esponenti di più parti politiche.

Come ad esempio un intenso colloquio con Letta, un possibile incontro con Conte e un ipotetico avvistamento con Renzi.

Ma la partita, anche se breve, è ancora tutta da giocarsi.

Gestione cookie