In Afghanistan la stretta dei talebani si fa sempre più salda e il numero dei divieti e imposizione cresce ogni giorno di più.
Dopo l’introduzione dell’ennesimo divieto che va a colpire la libertà delle donne, queste hanno deciso di scendere in piazza nella capitale Kabul. La protesta è stata quindi sedata dai che talebani hanno iniziato a sparare colpi in aria, per disperdere la folla.
Fortunatamente non sono stati riportati feriti, ma tanta paura tra le coraggiose manifestanti.
Di seguito le immagini dell’accaduto
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Negli ultimi giorni i talebani hanno introdotto il divieto per le donne di viaggiare da sole: non potranno più prendere treni, aerei o viaggiare in auto da sole, ma per poterlo fare avranno bisogno di un accompagnatore di sesso maschile.
Negli ultimi mesi la situazione afghana è precipitata: alla riapertura delle scuole, la maggioranza delle scuole secondarie in tutto il paese ha negato l’accesso alle ragazze e dal fatidico 15 Agosto, quando i talebani hanno ripreso il potere nel paese, non sono più potute tornare a lavorare.
I talebani non arretrano: si continua con la violazione dei diritti umani. E il paese è al collasso
Il nuovo provvedimento prevede che le donne non potranno allontanarsi più di 75 chilometri dalla loro abitazione senza avere al fianco un uomo, legato a loro da un legame di parentela. Nel decreto inoltre è stato imposto l’obbligo di indossare l’hijab per viaggiare su qualsiasi mezzo di trasporto, e il divieto di ascoltare musica in macchina (sia per gli uomini che per le donne). Secondo la legge, gli autobus saranno obbligati a sostare per le preghiere.
I talebani stanno cercando in tutti i modi di distruggere totalmente ogni diritto per le donne: qualche settimana fa hanno imposto alle televisioni nazionali il divieto di mandare in onda programmi con attrici come protagoniste, e alle giornaliste è stato imposto d’indossare l’hijab.
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Al momento della conquista del paese, i talebani avevano promesso molto, ma alla fine dei conti la popolazione deve nuovamente fare i conti con la negazione dei propri diritti fondamentali alla libertà, al lavoro. Dilagano la povertà e le carestie mentre i fondi internazionali per l’Afghanistan rimangono bloccati. Il nuovo governo non ha intenzione di arretrare di un passo e continuerà a violare i diritti del popolo.
Nei villaggi lontani dalle grandi città la situazione è ancora più critica, e molte famiglie sono state costrette a vendere i figli per riuscire a mangiare qualcosa. Anche gli ospedali sono al collasso, senza medicine, posti letto ed energia elettrica necessaria a mantenere in vita i pazienti.