Quante volte al giorno ci ritroviamo a perdere anche un paio di minuti pur di trovare la giusta emoticon da abbinare ad un messaggio WhatsApp? Non c’è dubbio che tutti noi ci affidiamo un po’ troppo alle emoji. Molte volte, infatti, incapaci di esprimere a parole nostre un pensiero o un’emozione, deleghiamo ad una semplice faccina tutta la nostra fatica inespressa; che sia per chiedere qualcosa in particolare o per scherzo, alcune di queste facce si adattano perfettamente allo scopo che si vuole raggiungere, proprio perché il loro significato è inequivocabile.
Tuttavia, non è sempre così. Molte di queste emoji, infatti, potrebbero significare qualcosa di completamente diverso da quello che pensiamo. Ma non è una colpa, piuttosto una sbagliata lettura. Ognuno, per quanto siano oggettive le emoticon, attribuisce alla fine il significato che meglio si addice a ciò che si vuole esprimere, anche in base all’habitat culturale in cui il nostro linguaggio si è sviluppato; generando delle incomprensioni la maggior parte delle volte.
Proprio per questo, si è scoperto in questi giorni che lo sticker “Faccia implorante“, per tutti espressione di pucciosa tristezza, ha un significato molto diverso da quello che noi pensavamo; insomma l’abbiamo sempre usata in modo decisamente sbagliato.
Come riportato dal DailyStar, il vice agente Emoji di Emojipedia Keith Broni ha confessato al quotidiano Metro che tutti noi siamo stati ingannati da un viso carino ed innocente, che nasconde in realtà ben altro: “L’emoji faccina implorante sta effettivamente perdendo popolarità al momento” – ha esordito così – ” Al suo apice tra l’inizio e la metà del 2020, la faccina che implora era la terza emoji più popolare su Twitter”.
Il significato sessualmente cringe: c’è da preoccuparsi?
Ma quello che nessuno si sarebbe mai aspettato negli ultimi 18 mesi è che l’emoji sia stata associata al “sottone“; in altre parole, quando si sta sotto un treno per qualcuno, diventandone completamente dipendente. Nel caso della faccina, acquista un significato ancora più mirato: chi la utilizza, infatti, è una persona “debole” nei confronti di un’altra, perché spera di finirci a letto.
L’esperto ha poi concluso: “Essere sottoni può essere considerato piuttosto imbarazzante e ha anche connotazioni di bisognoso/disperazione che possono essere associate ad alcuni aspetti del NSFW”, ovvero Not Safe For Work, non sicuro per il lavoro, usato principalmente su siti, forum, blog e chat, serve a indicare URL o collegamenti a materiale sessualmente esplicito, volgare o potenzialmente offensivo, in modo che l’utente possa evitare di incapparvi inavvertitamente durante l’orario di lavoro, a scuola o in situazioni di privacy limitata.
Insomma, ora siete avvisati! Fate attenzione la prossima volta che usate quella emoji.