Nell’iconografia Disney lo zio Paperone viene spesso raffigurato con al posto degli occhi il simbolo del dollaro, a indicare che vede solamente quelli in ogni occasione che gli si presenta davanti. Bene, potremmo raffigurare in qualche maniera simile anche Harry e Meghan.
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A quanto sembra i Duchi di Sussex da quando hanno firmato un contratto per Spotify prendendone parte con un loro podcast, guadagnerebbero addirittura 500mila sterline al minuto, ovvero quasi 590mila euro.
In molti hanno storto il naso davanti a questa notizia, la timida coppia che ha abbandonato la vita reale per una nuova vita negli Stati Uniti, avrebbe guadagnato 500mila sterline al minuto per le loro chiacchiere su Spotify.
Finora Harry e Meghan hanno firmato un accordo con Spotify pari a 18 milioni di sterline (quasi 22 milioni di euro), cifra che finora ammonta appunto a 500mila sterline. Da quando la società ‘Archwell Audio’ è stata lanciata il 15 dicembre dell’anno scorso, con l’intento di ‘celebrare la gentilezza e la compassione’, da allora non ci sono stati altri audio.
Eppure, secondo l’esperto reale Neil Sean, ci sarebbe dell’altro. Infatti, Harry e Meghan potrebbero decidere di “separarsi professionalmente” al fine di aumentare gli introiti del loro brand.
“Costruire dei marchi più grandi separandosi professionalmente”, le intenzioni di Harry e Meghan
Neil Sean ha spiegato che gli esperti che stanno alle spalle del marchio avrebbero detto a Harry e Meghan che il marchio funzionerebbe meglio qualora fossero indipendenti l’uno dall’altro sotto il punto di vista professionale.
Il punto di vista dell’esperto reale non è poi molto lontano da quello che in realtà si può vedere. Infatti Meghan sta facendo di tutto per diventare una paladina dei diritti delle donne, dei trans, degli uomini, mentre Harry sta focalizzando su tutto ciò che è legato all’infelicità, alla salute mentale, all’equilibrio.
Quindi se è vero che Archwell continuerà a esistere è anche vero che con due esistenze professionalmente separate c’è la possibilità di “costruire dei marchi più grandi da entrambe le parti”. Furbi, no?