Gli occhi dell’Europa sono puntati sulle piattaforme online per la fruizione di materiale pornografico. L’Unione Europea ha deciso di aumentare la stretta sugli account di chi pubblica contenuti su piattaforme come YouPorn o PornHub, aumentando gli obblighi previsti per gli utenti.
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A consolidare il cambiamento è stato un emendamento di compromesso aggiuntivo, sottoscritto dai gruppi politici di La Sinistra, Verdi e Renew Europe. La modifica alla legge è stata approvata Lunedì 13 Dicembre dalla commissione del Mercato interno (Imco) del Parlamento europeo al Digital services act (Dsa); stabilisce che questo genere di piattaforme web dovranno adottare specifiche misure tecniche e organizzative ai fini di garantire maggiore sicurezza.
Come accennato in precedenza, la nuova legge impone che gli utenti che diffondono contenuti siano verificati tramite una doppia email nonché la registrazione tramite conferma del numero di cellulare. In più è stata aggiunta la figura di un moderatore umano, che riveda professionalmente i contenuti in modo da identificare e segnalare eventuali abusi o immagini con alta probabilità di illegalità.
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Per gli utenti fruitori è stata messa a disposizione una procedura di notifica che consente alla persona di segnalare la presenza di materiale pornografico che li ritrae senza il loro consenso. I contenuti notificati attraverso questa procedura verranno immediatamente sospesi.
Sicuramente quest’ultima nuova procedura permetterà la protezione della privacy di tante persone, che ogni anno finiscono a loro insaputa nel mercato libero della pornografia senza il loro esplicito consenso, creando non pochi problemi nella vita privata e lavorativa dell’individuo. In Italia non siamo stati estranei a casi del genere, dove alcune donne hanno addirittura perso il lavoro a causa di incidenti del genere.
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La Commissione Europa si muove dunque in una direzione veramente ambiziosa, aggiungendo alle sue mosse la pubblicazione di questo emendamento. Già ad Ottobre la Commissione aveva tentato una mossa azzardata, cercando di dar vita al mercato unico, assicurando agli stati membri la correttezza delle pratiche di mercato, la certezza del rispetto dei diritti e la prevedibilità delle regole nell’offerta dei servizi digitali.
Tra le altre proposte figura anche quella che impone ai paesi EU di adottare misure di rimozione e blocco all’accesso alle pagine web contenenti materiale pedopornografico ospitate del proprio territorio.