A distanza di una settimana dalla release ufficiale di Halo Infinite, la community del videogame si lamenta con Microsoft: cosa è successo?
Possibile che uno dei giochi più acclamati dell’ultimo periodo finisca nella bufera per la sua parte migliore? Di questi tempi evidentemente tutto è possibile. In queste ore sono cresciute le lamentele della community di Halo Infinite riguardo alla componente multiplayer. Lamentele che leggendo la critica a riguardo o semplicemente facendo una partita (il multi è disponibile gratuitamente per tutti) risultano quantomeno singolari: Halo è stato l’unico FPS puro di questo 2021 ad uscire senza problematiche di sorta e con un gunplay al limite della perfezione.
Ma allora perché in tanti si lamentano? A rovinare l’esperienza di gioco a distanza di soli 4 giorni dall’elezione di Halo Infinite come gioco dell’anno per i videogiocatori ai The Game Awards è stato l’ingresso in massa di cheater. Si tratta di videogiocatori capaci di sfruttare i bug del videogame per trarre vantaggio e uccidere chiunque si trovino davanti senza poter essere uccisi.
Si tratta purtroppo di un fenomeno diffuso su tutti i videogiochi multiplayer di successo, contro cui gli sviluppatori lottano invano da anni, senza mai riuscire a trovare una soluzione definitiva. 343 Industries avrà il suo dà fare per limitare il fenomeno e non rendere l’esperienza degli utenti così frustrante da portarli ad abbandonare il gioco. Sarebbe un danno enorme visto che il progetto è pensato per durare negli anni, attraverso implementazioni online nel corso dei mesi.
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Microsoft in questo ultimo periodo ha azzeccato tutte le mosse commerciali, prima fornendo una pletora infinita di giochi “gratuiti” con il Game Pass, quindi facendo uscire due perle come Age of Empire IV e Forza Horizon V. Il nuovo Halo, dunque, doveva completare il trittico di esclusive di fine anno che facesse dimenticare l’assenza di titoli per tutto, o quasi, il primo anno di nuova generazione. Il videogame è riuscito in parte nell’impresa titanica che lo attendeva, ma in modo furbo.
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Gli sviluppatori hanno concesso il multiplayer come entità separata e completamente gratuita per chiunque, anche per chi non possiede un abbonamento al Game Pass, due settimane prima dell’uscita della campagna. Sicuri del lavoro svolto sul comparto multi giocatore, gli sviluppatori hanno goduto della pubblicità di testate specializzate, youtuber e videogiocatori. D’altronde c’è poco da eccepire: il comparto online funziona maledettamente bene sia per la qualità delle arene e delle modalità, che per la solidità di un gunplay che è intuitivo e appagante.
Questa magnificenza al limite della perfezione (per nulla scontata dopo i risultati pessimi di due giganti come Call of Duty e Battlefield) ha un po’ condizionato il giudizio di critica e utenti sulla campagna single player. Tutti quanti nelle recensioni hanno fatto notare le problematiche, come l’ia deficitaria, un mondo di gioco scarno, missioni secondarie ripetitive e poco appaganti, l’assenza evidente e segnante della modalità co-op in singolo o online in un videogame evidentemente pensato per una simile esperienza e un comparto tecnico non eccelso.
Un titolo gravato da tante imperfezioni, se non si chiamasse Halo, prenderebbe per la campagna un voto non superiore al 7,5. Di fatto, l’unica componente eccellente del titolo è il gunplay, tutto ciò che c’è di contorno è da sistemare o claudicante. D’altronde per poter pubblicare il gioco la software house ha dichiarato che è stato necessario tagliare 2/3 dei contenuti. Questo significa che lo sviluppo stava andando verso un binario morto e ci sono stati evidenti problemi per portare a termine un progetto troppo grande per essere realizzato con standard qualitativi eccelsi in così poco tempo.
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Sarebbe forse stato più equo, da parte della stampa, chiarire che il voto finale, 8.5-9 era da considerare come somma delle due componenti, la modalità single player e quella multiplayer. Il problema è che al giorno d’oggi, mettere un voto inferiore all’8.5 significa condannare il videogioco in questione al dimenticatoio, una problematica che nasce dalla shitstorm dei forum e del web, ma che è stata assecondata più volte dalla stampa specializzata.
Ciò non significa che siamo di fronte ad una campagna single player non valida. Il gioco è nel complesso appagante, divertente da giocare specie nelle zone al chiuso, ha una trama non trascendentale ma rispettosa dei canoni della saga e utile a chiudere archi narrativi che erano aperti da tanti, troppi anni. Il gioco è assolutamente consigliato a chiunque ami la saga e si diverte con gli FPS frenetici che richiedono comunque un pizzico di strategia.
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