Brutta situazione per Mauro da Mantova de ‘La Zanzara’, che da incallito no vax solo pochi giorni fa raccontava di essere andato in giro con 38 di febbre. Adesso si trova in gravi condizioni ed è stato ricoverato in terapia intensiva.
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Il vero nome di Mauro da Mantova è Maurizio Buratti, comparsa pressoché fissa del programma radiofonico ‘La Zanzara‘, condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. L’uomo, Mantovano come indica anche il suo nomignolo, stava male da giorni e le sue condizioni di salute sono gradualmente peggiorate.
Qualche giorno fa un piccolo miglioramento ed era uscito da casa con 38 di febbre, indossando la mascherina sotto al naso, per andare al supermercato. Adesso si trova ricoverato al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Borgo Trento. Lotta tra la vita e la morte e sembra che le sue condizioni di salute siano sempre peggiori.
Mauro da Mantova de ‘La Zanzara’ in terapia intensiva per covid: quali sono le condizioni di salute?
“Sta male, non risponde alle cure“, annunciano direttamente i medici ospedalieri di Verona. Il tempo e la testardaggine del paziente hanno giocato a sfavore di quest’ultimo. Arrivato in ospedale già in pessime condizioni, era stato ricoverato in terapia semi-intensiva, con il supporto del casco. Questo non è bastato, e mentre la saturazione dell’ossigeno scendeva sempre più, sotto il 60%, i medici cercavano di convincerlo a intubarsi: “Lo dovevamo intubare prima, ma per un’intera giornata si è opposto con caparbietà: solo quando le cose sono peggiorate ha cambiato idea”, afferma uno dei medici.
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Una settimana fa il sessantunenne, carrozziere di professione, aveva partecipato al programma radio e dichiarato in diretta di “aver fatto l’untore” in un supermercato. Durante la chiamata stava bene, ma le condizioni di salute sono precipitate in pochissimo tempo, e sono subentrati i problemi respiratori e il conseguente ricovero.
Ma perché farsi non farsi ricoverare nell’ospedale di Mantova, la sua città, invece di spostarsi fino a Verona? Lo stesso Maurizio ha spiegato il perché della scelta: “A Mantova non mi fido, lì ci sono i comunisti“.