In una scuola alle porte di Milano non viene rispettata alcuna regola per cercare di arginare i contagi da Covid-19.
L’inchiesta del quotidiano “Il Giornale” ha fatto emergere ciò che accade all’interno della scuola parentale “Rondò”, situata a Sesto San Giovanni, pochissimi chilometri da Milano. L’inviata del Giornale si è introdotto all’interno dell’Open Day, munita di telecamera nascosta.
In questo modo ha potuto documentare che nella scuola non è previsto alcun distanziamento e che nessuno indossa la mascherina. Tutte le precauzioni anti-contagio, che ormai conosciamo fin troppo bene, non solo non compaiono, ma vengono anche prese in giro da genitori e docenti no-vax.
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Durante l’open day, il responsabile della didattica, Roberto Dallera, parla di “dittatura” che avrebbe come obiettivo quello di “cancellare il pensiero vivente”.
“Nelle scuole tradizionali i bambini non possono nemmeno alzare la mano – afferma il docente, che poi si rivolge ai genitori – Noi vogliamo crescere i vostri figli per farli combattere per la libertà”.
Fino ad arrivare a quella frase agghiacciante: “Qui dentro chiudiamo le tende e facciamo quello che vogliamo”.
L’inviata del Giornale è tornata con la telecamera: ecco cosa è accaduto
Una posizione, quella dei docenti, ampiamente condivisa dai genitori. “L’importante è che i vostri figli abbiano sempre una mascherina in tasca così se arrivano i controlli la mettono. Dobbiamo sopravvivere”, proseguono i prof.
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Ma la follia prosegue anche sulla quarantena. Per i docenti sono i genitori a decidere cosa fare, dato che per la scuola parentale “Rondò” un positivo al tampone non è sinonimo di malattia: “Anzi, è un caso di immunità per reazione a un sintomo. Chi è positivo è un portatore sano. Scegliete voi”.
L’inviata del Giornale racconta che il giorno dopo la troupe del quotidiano è tornata con la telecamera, ricevendo un’accoglienza opposta. Oltre a non rispondere alle domande, il personale dell’istituto scolastico li ha spinti fuori, urlando contro di loro una serie di insulti.