Finisce, finalmente, la detenzione di Patrick Zaki. Il giovane studente egiziano dell’Università di Bologna, in carcere da quasi due anni, 668 giorni per la precisione, per la diffusione di false informazioni attraverso articoli giornalistici, è ora scarcerato, ma non libero.
Patrick, infatti, non è stato assolto, ma verrà rilasciato dal carcere tra stasera e domani mattina e dovrà apparire davanti alla corte di nuovo il 1 febbraio a quasi due anni dal suo arresto avvenuto il 7 febbraio 2020; anche se, secondo quanto si apprende, al giovane non è stato imposto l’obbligo di firma in vista della prossima udienza.
L’ordine di scarcerazione, invece, secondo fonti legali vicine a Zaki, è stato già firmato, ma prima Patrick verrà trasferito da Mansura al carcere egiziano di Tora, dove era stato trattenuto precedentemente, per poi poter lasciarsi dietro le carceri egiziane.
Alla base del procedimento contro Zaki c’erano tre articoli giornalistici sulla persecuzione dei cristiani copti in Egitto: i diciannove mesi di custodia erano stati giustificati con accuse di propaganda sovversiva fatta attraverso dieci post su Facebook.
Le prime dichiarazioni di Patrick
Hoda Nasrallah, la legale di Zaki, ha confermato, però, che il rilascio dal carcere di Tora, al Cairo, dovrebbe avvenire a breve. Lobna Darwish di Eipr (Egyptian Initiative for Personal Rights) la Ong con cui collaborava Zaki e che si occupa della sua difesa legale, ha fatto sapere inoltre che Zaki è al momento in viaggio verso il Cairo, dove avverrà il rilascio.
Dal Corriere della Sera si apprende che l’annuncio è stato accolto con un urlo di gioia nel tribunale, dove oggi si è svolta una nuova udienza, durata sempre pochissimo, del processo e che i genitori di Patrick Zaki e la sorella si sono precipitati a prendergli da mangiare.
Il giovane era anche in aula e avrebbe risposto “Bene, bene, grazie” dalla gabbia degli imputati alzando il pollice, ad un diplomatico italiano che gli ha chiesto come stesse. Sempre il diplomatico, ha potuto parlare con lui brevemente per rappresentargli la vicinanza delle istituzioni italiane e Patrick ha ringraziato per quello che l’Italia e l’Ambasciata stanno facendo per lui.
Si dovrà aspettare ora l’anno nuovo per fare cadere tutti i capi d’accusa contro Patrick e per avere l’assoluzione piena, ma al momento Patrick è libero e potrà passare le feste con la propria famiglia.
Su Twitter Amnesty International, da sempre al fianco di Patrick per la sua ingiusta detenzione, ha commentato così la notizia della scarcerazione: “Patrick Zaki sarà scarcerato, anche se rimane ancora sotto processo. Un passo avanti enorme nella direzione della giustizia. Oggi scenderemo in piazza con uno stato d’animo diverso. Finalmente.”