Dopo il caso di molestie riguardante la tennista Peng Shuai, la Wta ha deciso di annullare tutti i tornei previsti in Cina nel 2022.
Il caso è scoppiato lo scorso 2 novembre, quando la tennista 35enne Peng Shuai ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi subiti pubblicando un post sul profilo personale del social cinese Weibo. L’atleta accusava di molestie il vice primo ministro Zhang Ghaoli e nel post si leggeva: “Come un uovo che colpisce una roccia, o una falena sulla fiamma, andando incontro all’autodistruzione, dirò la verità su di te”.
Il post però è scomparso mezz’ora dopo la sua pubblicazione e da quel momento si sono perse le tracce della tennista per 13 giorni. L’accaduto ha ovviamente generato un allarme internazionale, sui social si è cominciato a diffondere l’hashtag #Whereispengshuai e della situazione si sono interessati anche il Congresso degli Stati Uniti, quelli dell’Onu e dell’Unione Europea. In quei giorni di tensione e preoccupazioni sono giunte alla Cina persino minacce di boicottaggi diplomatici.
A stemperare leggermente la preoccupazione è stato un servizio trasmesso su China Global Television Network (rete controllata dal governo centrale di Pechino), nel quale veniva mostrato un Tweet di Steve Simon, nel quale si leggeva una mail che la tennista gli aveva inviato per rassicurarlo sul suo stato di salute: “Sto bene e sono al sicuro. Mi sto riposando a casa ed è tutto ok. La notizia dell’abuso sessuale è falsa. Grazie per prendervi cura di me”.
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Lo stesso Simon, tuttavia, si è detto stranito da quel messaggio ed ha ipotizzato che la tennista fosse stata costretta a scriverlo o addirittura che qualcun altro l’avesse scritta per lei. Questo ha chiarito che per essere certi che stia bene e sia libera c’è bisogno di prove concrete, quindi ha aggiunto che al giorno d’oggi è assolutamente impensabile che una donna non sia libera di esprimersi o denunciare.
Ancora preoccupato per la sorte della tennista, il presidente della federazione internazionale del tennis ha deciso di prendere una decisione storica: cancellare tutti i tornei Wta previsti in Cina nel 2022. Nel comunicato in cui si legge la decisione, Simon ha spiegato: “In tutta coscienza, non so come potrei chiedere alle nostre giocatrici di giocare nel Paese in cui a Peng Shuai non è permesso di parlare liberamente”.
In seguito si legge: “Anche se sappiamo dove si trova Peng, ho dei seri dubbi che la donna sia libera, al sicuro e che non sia soggetta a censure o intimidazioni” ed aggiunge che sul caso c’è necessità che vengano condotte delle indagini trasparenti e chiarificatrici.
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