Brutto scherzo della mente o verità? Un uomo ha affermato di essere rimasto “pietrificato per un mese”, dopo essere stato perseguitato, probabilmente, da una creatura “Dogman”, uomo-cane, nell’entroterra australiano.
I racconti riguardanti un mostro mezzo umano e mezzo cane hanno iniziato a prender piede per la prima volta nel 1887, nello stato americano del Michigan, ma, ritornando al presente, ci sono stati più di un testimone in tutto il mondo che ha dichiarato di aver fatto l’incontro di un Dogman.
Uno di questi “testimoni” è John, stava pescando nella boscaglia australiana quando ha incontrato all’improvviso la creatura spettrale mentre lo inseguiva dalla riva del fiume, come riportato dal Daily Star.
Condividendo la sua storia sul podcast Believe: Paranormal & UFO, l’australiano ha spiegato come, uscito per una battuta di pesca nel suo kayak il giorno di Santo Stefano l’anno scorso, ha sentito dal nulla uno scatto dal bosco accanto a lui: “Ho notato che ad ogni mia pagaiata con la pagaia del mio kayak, corrispondeva un passo della creatura, qualunque essa fosse”, ha spiegato.
“Mi sono fermato per un po’ e anche il suono nella boscaglia è cessato nello stesso istante, ho pensato che fosse un po’ strano. Quindi ho ricominciato a pagaiare, sicuro che ad ogni colpo della pagaia, ci sarebbe stato un passo. Qualunque cosa fosse, questa cosa mi stava seguendo, non era una coincidenza o altro. Era più un pedinamento“.
Alla fine, notando qualcosa di nero tra gli alberi, John ha scattato una foto sul suo telefono ed è rimasto scioccato da ciò che ha visto: “La creatura, di cui ho ancora la foto sul cellulare , è proprio quello che penso che sia – ha insinuato John – ho parlato con alcune persone e credo che sia un Dog Man”.
Faccia a faccia col mostro
“Dopo l’incontro, non sono più riuscito a tornare lì nel bosco da solo per controllare, sono rimasto pietrificato probabilmente per un mese. Mi svegliavo nel cuore della notte e vedevo la creatura nei miei sogni“. Le cose si sono intensificate solo quando John è tornato nell’area per un’altra battuta di pesca.
Stabilitosi in una nuova riserva, l’australiano ha ricordato: “Alla mia destra, ho sentito un po’ di rumore e poi ho sentito correre. Mentre correva, rompeva gli alberi al suo passaggio. Non saprei dire se si stavano rompendo o se li stava colpendo, dal cespuglio, fitto com’era, non si riusciva a vedere.
La creatura, ha spiegato John, poi ha iniziato a ruggire. “Non avevo mai sentito niente di simile in vita mia” – ha continuato – “Ruggiva, e poi inspirava, ma poi il respiro che prendeva era in realtà più forte del ruggito che stava facendo”. Cercando di uscire dall’acqua, portando con sé i pesci pescati, John ha spiegato che: “Questa creatura è poi come cresciuta di livello ed è stata pazzesco.
“Potevo sentire nella mia testa una voce che diceva: ‘vai ora o morirai’… Ma non era la mia stessa voce o la mia coscienza, era qualcos’altro. “Quei dieci minuti sono stati probabilmente i più lunghi di tutta la mia vita, pensavo che sarei morto. Non avevo armi, non avevo nemmeno il mio coltello da pesca, il cellulare non aveva campo“.
Alla fine, John è riuscito a fuggire con la sua auto e ora condivide la sua storia per proteggere gli altri. “Avevo sentito parlare del Dogman, e pensavo fosse uno scherzo, ma in realtà l’ho incontrato ed è terrificante.” – ha detto l’australiano – “Non mostrerei queste foto se fossero un falso o se non avessi avuto la certezza che ci fosse qualcosa tra i boschi”.
“Questo è il motivo principale per cui mi sono fatto avanti, sono preoccupato che qualcuno possa scomparire o farsi male e sarei rimasto per sempre col rimorso di non averlo detto a nessuno”.