È scomparsa ieri, dopo una lunga malattia, la scrittrice madrilena Almudena Grandes Hernández, all’età di soli 60 anni.
Almudena è stata la scrittrice che più ha rappresentato e dato voce al ‘900 spagnolo; un periodo travagliato e difficile per il paese, dilaniato dalla guerra civile e subito dopo dalla dittatura fascista. Dedicati a questo delicato periodo storico, la scrittrice aveva iniziato nel 2010 una serie di romanzi storici, iniziando con la pubblicazione di “Inés e l’allegria“, il primo dei sei romanzi della serie, intitolata “Episodi di una guerra interminabile“.
La sua opera di debutto, e che le conquistò la fama da scrittrice, è “Le età di Lulù”, del 1989, opera che venne tradotta in venti lingue e di cui fu creata una trasposizione cinematografica da Bigas Luna, con Francesca Neri e Javier Bardem.
Quasi tutte le sue opere sono approdate anche in Italia, come “Ti chiamerò Venerdì“, “Atlante di geografia umana“, “Gli anni difficili“, “I pazienti del dottor Garcia“.
Muore la grande scrittrice spagnola Almudena Grandes. Il Presidente spagnolo annuncia: “Perdiamo una scrittrice di riferimento”
Almudena era una figura familiare per gli spagnoli, sempre attiva e presente ai dibattiti radiofonici alla Cadena Ser, ai festival letterari e firma copie. La sua voce ha sempre portato avanti le ideologie della sinistra, e anche ciò contribuì a definirla “la più grande scrittrice vivente“.
Adesso purtroppo Almudena non è più tra noi. È morta ieri, portata via da un cancro che l’ha lentamente consumata. Della malattia ne aveva parlato e scritto soltanto nel suo ultimo mese di vita. Il capo del governo spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato, in merito alla scomparsa: “Perdiamo una delle scrittrici di riferimento“.
Gli amici la ricordano così: “Almudena ha rappresentato la continuità della rabbia per le conseguenze della guerra civile“. Queste le parole tristi di Juan Cruz, giornalista culturale spagnolo, che nei tanti anni a País aveva commissionato centinaia di mezzi a Grandes.
“Almudena è stata la narratrice popolare di una devastazione. Si è ribellata al tentativo di cancellare la memoria. Come Camus o Sciascia ha risvegliato una memoria dormiente”.