Da quando c’è il Green Pass, essere no vax non comporta solo avere una posizione antitetica ma anche un costo, soprattutto per i calciatori.
Da quando è stato accettato a livello europeo il Green Pass, chiunque abbia deciso di non sottoporsi alla vaccinazione contro Covid-19 è soggetto a diverse limitazioni. Chi non è in possesso del certificato che attesta l’avvenuta vaccinazione o l’effettuazione di un tampone negativo entro e non oltre le 48 ore precedenti, non potrà entrare nei locali al chiuso né assistere a spettacoli, partite e quant’altro.
Qui in Italia l’altro disagio per i non vaccinati (oltre quello di doversi fare un tampone ogni 48 ore se si lavora a contatto con il pubblico o in uffici) è il costo dei tamponi: ogni tampone costa 15 euro, il che comporta una spesa di almeno 45 euro a settimana e di 180 euro in un mese. Ben più estremo il caso dell’Austria, Paese in cui è stato imposto il lockdown per i no vax.
Una situazione che ha creato spaccature e proteste pubbliche, ma che s’innesta in un periodo storico in cui si sta assistendo all’ennesimo ritorno del Covid. Se in Italia, al netto dell’aumento graduale dei casi, la situazione sembra sotto controllo, all’estero sono diversi i Paesi che hanno già deciso di imporre l’allerta massima, o addirittura hanno imposto restrizioni o lockdown veri e propri.
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I costi di questa scelta salgono a dismisura se si è sportivi professionisti. Il caso che il mese scorso fece discutere è stato quello di Kirye Irving, cestista dei Brooklyn Nets che è stato messo fuori squadra finché non sarà disponibile per tutte le partite (ovvero finché non farà il vaccino). Adesso qualcosa di simile sta accadendo anche nel calcio d’élite, ovvero quello europeo.
Il Bayern Monaco si è trovato nuovamente alle prese con tesserati positivi al covid: Suele, Stanisic e due membri dello staff. A causa della loro positività i calciatori non vaccinati della squadra, Kimmich, Gnabry, Musiala, Choupo-Moting e Cuisance sono stati messi in isolamento cautelativo e non hanno potuto giocare l’ultimo incontro. La loro assenza ha causato un danno tecnico alla squadra, che priva di molti titolari ha perso l’ultima partita contro l’Ausburg.
Pare che la dirigenza questa volta non sia stata a guardare ed abbia preso la decisione di multare innanzitutto Joshua Kimmich perché la sua decisione di non vaccinarsi è dovuta a motivi personali. Sembra inoltre che la decisione sia stata comunicata agli altri non vaccinati come monito. Ancora non è certa la multa economica decisa, ma pare che nel caso di Kimmich corrisponda all’intera settimana di stipendio ogni volta che è costretto ad assentarsi dagli impegni del club. Il che nel suo caso corrisponde alla bellezza di 380mila euro a settimana.
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