Sono soprattutto i non vaccinati a finire ricoverati nei reparti ospedalieri o in terapia intensiva e a morire di Covid-19.
E’ quanto emerge dall’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, che mette in evidenza come la popolazione non vaccinata abbia prodotto la metà dei ricoverati con sintomi, il 64% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45% dei decessi.
Numeri molto alti, se si considera che la parte restante riguarda circa 45 milioni di persone che hanno già completato il ciclo vaccinale: le percentuali di ricoveri e decessi per i vaccinati sono quindi bassissime.
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E’ sempre l’ISS che spiega come il tasso di ricoveri in terapia intensiva dei non vaccinati (13 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) sia circa sette volte più alto di quello dei vaccinati con ciclo completo da meno di sei mesi (1,8 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e da oltre sei mesi (1,9 ricoveri in terapia intensiva per 100.000).
Efficacia vaccini scende dopo i sei mesi: serve la terza dose
“Nel periodo 24 settembre-24 ottobre – si legge nel report dell’Istituto Superiore di Sanità – il tasso di decesso nei non vaccinati (65 per 100.000) è circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro sei mesi (7 per 100.000) e sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi (11 per 100.000)”.
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Tuttavia, il report dell’Iss sottolinea anche l’importanza della terza dose e l’opportunità di anticiparla a 5 mesi dall’ultima iniezione.
Questo perché i dati fanno emergere come a distanza di sei mesi dal completamente del ciclo vaccinale l’efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica scende dal 79 al 55%; tuttavia, l’efficacia nel prevenire forme di malattia severa resta ancora elevata anche dopo i sei mesi, pur scendendo dal 95 all’82%.