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Esteri

Secondo paziente al mondo guarito dall’HIV: una speranza per gli altri pazienti?

La notizia rappresenta qualcosa di davvero straordinario, soprattutto perché giunge quasi a ridosso della giornata mondiale contro l’HIV/AIDS. Gli scienziati hanno scoperto una paziente il cui corpo è riuscito a liberarsi dell’HIV.

Leggi anche -> Dopo 40 anni il vaccino contro l’HIV? La speranza in una sperimentazione

La donna trentenne aveva contratto il virus nel 2013 tramite il compagno, morto poi per le complicanze dell’AIDS. Le analisi condotte hanno dimostrato come nel corpo della donna le oltre 1,5 miliardi di cellule del sangue e dei tessuti non mostravano più alcuna presenza del terribile virus.

Il professor Xu Yu, del Massachussets General Hospital di Boston, autore anche dello studio ha dichiarato che “questo dimostra come potrebbe esserci un percorso attuabile verso la cura sterilizzante per le persone che non sono in grado di farlo da sole”.

Gli scienziati chiamano questo caso come ‘controllore d’èlite’, in sintesi il sistema immunitario del paziente riesce a sopprimere l’HIV senza il bisogno di farmaci.

La donna, che per la privacy è sottoposta all’anonimato, è stata denominata ‘Paziente Esperanza‘, vive in Argentina e sia il suo bambino, sia il compagno attuale sono entrambi HIV negativi. Questo lascia anche presupporre il fatto che il virus sia stato completamente eliminato.

Nella maggior parte dei casi e dei pazienti con HIV vengono prodotte in maniera costante nuove particelle da una sorta di ‘serbatoio’, in questo modo durante il processo infettivo l’HIV comunica il suo genoma all’interno del DNA delle cellule.

Il sistema immunitario grazie alle cellule ‘T killer’ ha eliminato il serbatoio del virus nel corpo

Nel caso di questa paziente, invece, i ‘controllori d’èlite’ hanno prodotto delle cellule immunitarie chiamate ‘T killer’, che riescono a tenere sotto contro il virus.

Il professor Xu Yu assieme ai suoi colleghi hanno sequenziato oltre 1,5 miliardi di cellule sanguigne e 500 milioni di cellule tissutali, senza riscontrare livelli di HIV all’interno del corpo della paziente.

Il caso di questa paziente è il secondo nell’arco di un anno, infatti nell’agosto dell’anno scorso una donna di 67 anni, Loreen Willenberg, ha riportato lo stesso fenomeno. I ricercatori hanno mappato miliardi di cellule senza riscontrare la presenza dell’HIV: le ‘T killer’ avevano eliminato completamente il serbatoio del virus.

La dottoressa Natalia Laufer è speranzosa: “Trovare due pazienti significa che ce ne devono essere altri là fuori“.

Tobias Fior

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