Le parole commosse del proprietario: “E’ stato un viaggio indietro nel tempo”. Ma non è la prima volta che succede: gli altri “ritrovamenti” inaspettati
Un ritrovamento che ha dell’incredibile quello avvenuto a Foggia, dove i carabinieri della stazione locale hanno riconsegnato al legittimo proprietario il suo motorino ‘Ciao’ dopo ben 23 anni.
Era il 1998 quando a Salerno lo storico motociclo venne rubato. Il proprietario ne denunciò la scomparsa, ma invano, visto che del suo Ciao non ne ha più saputo niente.
O almeno fino a oggi, quando i carabinieri della stazione di Celenza Valfortore, nel foggiano, si sono imbattuti nel motorino.
Una vera e propria refurtiva storica, che ha subito attirato le forze dell’ordine che, attraverso una serie di accertamenti quali il numero del telaio, sono riusciti a risalire al legittimo proprietario.
Un ritrovamento incredibile, che ha inevitabilmente suscitato una forte emozione nell’uomo: “È stato come tornare indietro nel tempo”, ha dichiarato visibilmente commosso.
Un vero e proprio salto nel tempo che avrà fatto rivivere in lui tantissimi ricordi.
Ma questa non è la prima volta che succede. Ci sono stati, infatti, altri episodi simili qui in Italia di ritrovamenti di motorini avvenuti a così tanta distanza da essere stati rimossi dai proprietari.
A settembre dell’anno scorso avvenne un ritrovamento simile. La polizia stradale di Modena si imbatté, infatti, in una Vespa 50 Special abbandonata.
Dopo una serie di controlli l’assurda chiamata: “Abbiamo ritrovato il suo mezzo rubato nel 1978”. A riceverla un uomo di 60 anni, che denunciò il furto del suo mezzo, avvenuto a Brescia, quando aveva 16 anni.
A distanza di 42 anni un’assurda coincidenza lo ha fatto ritornare il possesso dello storico mezzo. Chissà per quali peripezie era finita a Modena.
Una storia simile avvenne nella Brianza nel 2015, quando un uomo di 50 anni ricevette la chiamata dalle forze dell’ordine: “Abbiamo ritrovato il suo motorino. È qui nel nostro garage. Può venire a prenderlo”.
“Motorino? Quale motorino?” rispose giustamente l’uomo incredulo, che aveva rimosso il fatto che nel 1985, quando aveva soli 15 anni, qualcuno rubò il suo Garelli Blu.
“Mi è sembrato di avere di nuovo 15 anni – ha raccontato l’uomo -. Il primo motorino è come il primo amore: non si scorda mai. Me lo avevano regalato mamma e papà”.
Stessa, identica storia quella di un parroco in pensione, residente nella provincia di Bergamo, il quale, aprendo la porta, si è ritrovato i carabinieri che gli avevano riportato il suo Ciao rubato nel 1999 nel cremonese, dove il prete si trovava per la sua missione apostolica.
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