Passare da ‘Piazzapulita’ a ‘Non è l’Arena’ è un attimo e se come protagonisti ci sono uno degli infettivologhi più in vista dall’avvento della pandemia e un politico su posizioni no Green Pass, la polemica è assicurata.
Nella puntata di ieri sera andata in scena sul programma di Massimo Giletti uno scontro tra Bassetti e il giornalista – senatore Gianluigi Paragone.
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Non sono mancati ovviamente gli attacchi personali su un tema ormai diventato nauseante come quello del vaccino. Bassetti ha cominciato spiegando il fatto che “il vaccino evita la malattia grave e il ricovero in terapia intensiva“, spiegando anche che il vaccino evita il contagio.
L’infettivologo a quel punto affonda il colpo su Paragone: “Se Paragone vuole studiare, è libero di iscriversi alla facoltà di medicina“. Ma il senatore non ci sta e contrattacca dicendo: “Non ho un papà che mi piazza nel suo stesso reparto. Ricordo che Bassetti è un figlio di papà“.
La bagarre a quel punto diventa ancora più accesa con Bassetti che replica di essere orgoglioso di avere avuto un padre che era (essendo morto 17 anni fa) professore di malattie infettive e chiude: “Quello che ha detto Paragone è gravissimo, ha detto che sono primario grazie a mio padre: riceverà una querela“.
“Sei uno squadrista”, l’attacco di Telese a Paragone
Ma la cosa non si chiude qui perché dopo la pubblicità Bassetti ha staccato il collegamento, come già era avvenuto nella puntata di ‘Piazzapulita’. La bagarre prosegue con Luca Telese che attacca Paragone, dandogli dello ‘squadrista’ per aver attaccato Bassetti sul piano personale.
“Puoi dire che hai studiato sul piccolo chimico e che la laurea non ti serve, invece lo attacchi sul personale” dice Telese al senatore. “Suo padre è morto 17 anni fa, sai quando lui è stato nominato? La tua era un’insinuazione è squadrismo“.
Insomma, ancora una volta nei salotti mediatici d’Italia va in scena qualcosa che non fa bene al dibatitto pubblico, perché mentre si cerca di far chiarezza su temi importanti si finisce sempre per buttarla su attacchi personali, insulti e insinuazioni. E chi ci va di mezzo sono sempre e solo gli italiani, che stanno ancora cercando di capirci qualcosa.