Analizzando la bozza di manovra stesa dal governo, il commissario europeo al lavoro, Nicolas Schmit, mette in guardia sui “salari troppo bassi in Italia” e sull’importanza del “reddito di cittadinanza” a patto che vi siano delle condizioni per beneficiarvi. Ma come funziona nel resto d’Europa? Qual è il salario minimo e dove è presente il reddito di cittadinanza?
Sono arrivate dall’Europa le prime valutazioni in merito alla bozza di manovra stesa dal nuovo governo. In particolare sotto l’attenzione di Schmit, commissario europeo al lavoro, è finita la questione dei salari minimi.
Il ministro del lavoro Andrea Orlando ha infatti mostrato la sua apertura circa la possibilità di introdurre il salario minimo. Un’opzione, questa, non imposta dall’Europa, ma che risulta fortemente raccomandabile vista la soglia media dei salari in Italia.
A detta di Schmit, infatti, la retribuzione media nel Belpaese è molto bassa, e per tale ragione si è detto favorevole alla possibilità vagliata dal ministro.
I sindacati, tuttavia, hanno esposto la loro contrarietà alla proposta, sebbene l’istituto del salario minimo sia già fortemente diffuso in Europa.
Dialogando con ‘La Stampa’, Schmit ha anche affrontato la questione del reddito di cittadinanza, ritenendolo “uno strumento giusto per combattere la povertà e l’esclusione economica e sociale” che è stato “sempre difeso” dalla commissione.
Sì, ma a quali condizioni mantenerlo? E come funziona nel resto d’Europa per quanto concerne reddito di cittadinanza e salario minimo? Vediamo nel dettaglio.
Nel resto dell’Unione Europea la tematica è già stata abbondantemente affrontata.
In 21 dei 27 stati membri, infatti, il salario minimo è già stato introdotto, come riporta Sky Tg24.
Più facile, dunque, elencare i Paesi, oltre all’Italia, nei quali il salario minimo non è stato introdotto: Cipro, in Danimarca, Austria, Finlandia e Svezia.
Da specificare, tuttavia, come nei paesi scandinavi la contrattazione sindacale copra praticamente la totalità dei lavoratori.
I Paesi che hanno stabilito la soglia più alta di retribuzione minima sono la Spagna, con 1.108 euro al mese, e Francia, Germania, Belgio, Olanda, Irlanda e Lussemburgo, nei quali la soglia non può scendere al di sotto delle 1500 euro.
Esprimendo il suo parere favorevole all’istituto del reddito di cittadinanza, Nicolas Schmit ha tuttavia specificato che si ritrova d’accordo rispetto all’idea di porre delle condizioni per poterne beneficiare.
Fra queste, ad esempio, coloro che ne usufruiscono seguano corsi di formazione e si predispongano attivamente alla ricerca di lavoro.
Per quanto concerne il resto dell’Unione, attualmente non esiste una normativa europea comunitaria sul cosiddetto ‘reddito minimo garantito’, ragione per la quale le misure adottate dai singoli stati membri sono autonome ed eterogenee.
Nei Paesi Bassi, ad esempio, il reddito minimo è pari alla metà del reddito mediano, mentre in Italia corrisponde a un terzo. Da questo punto di vista, come riporta opepolis.it, l’Italia si posiziona settima, dopo Paesi Bassi, Danimarca, Lussemburgo, Irlanda, Belgio e Malta.
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