Con Dessì, ex M5S, i comunisti tornano in Parlamento e fondano una propria corrente all’interno del gruppo misto. L’ultimo gruppo di quest’orientamento, i comunisti italiani, oggi non più esistente, si era costituto nel 2006 e da allora nulla più. Ma quanti sono i grillini che hanno cambiato casacca in questa legislatura e che potrebbero fondare un partito autonomo?
“Dopo un lungo peregrinare […] si torna a casa”: è con queste parole che Emanuele Dessì, ex senatore del Movimento Cinque Stelle, ora presente in gruppo misto, ha comunicato ufficialmente di voler rappresentare in parlamento il partito comunista.
Con la richiesta di autorizzazione indirizzata alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e siglata da Marco Rizzo, si sancisce ufficialmente il ritorno dei comunisti in parlamento, assenti dal 2006.
Dessì – la cui scelta è stata favorevolmente salutata da Rizzo – era già militante del partito comunista, e iscritto prima al Pci e poi a Rifondazione Comunista.
Fino a oggi il senatore ex pentastellato aveva deciso di afferire a ‘L’alternativa c’è’, il gruppo che convoglia tutti gli ex pentastellati che hanno preso l’irremovibile decisione di uscire dal Movimento.
I ‘cambiatori seriali’ di casacca pentastellati non sono stati pochi nel corso di questi anni. Vediamo chi e quanti sono e quanto veritiera sia la notizia della fondazione di un loro autonomo partito.
Al 29 gennaio 2021, come riportato da YouTrend, i deputati pentastellati che hanno deciso di cambiare casacca sono 132.
Il numero, nel frattempo, è salito, al punto tale che è freschissima la notizia della possibilità di costituzione di un loro partito autonomo.
Quest’ultimo sarebbe capeggiato da Alessandro Di Battista e vedrebbe fra le sue file nomi di spicco quali Barbara Lezzi, ex ministra per il Sud, la quale non ha ancora aderito, tuttavia, al gruppo ‘Alternativa’, e Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia.
I numeri di coloro intenzionati a fondare un nuovo partito, tuttavia, sono comunque esigui. Si parla di 18 esponenti fra senatori e deputati. Un numero che potrebbe, a ogni modo, essere destinato a salire.
Non è detto, però, che la notizia trovi un effettivo fondamento nella realtà. Come riportato da varie testate giornalistiche, infatti, Di Battista e Casaleggio Junior potrebbero attendere la possibile caduta di Giuseppe Conte per puntare alla presa del Movimento.
Fino a oggi il partito comunista aveva effettivamente perso rappresentanza anche all’interno del gruppo misto.
Non si tratta, ad ogni modo, della creazione di un gruppo autonomo, ma di una componente del gruppo misto che verrà capeggiata da Dessì.
L’ultima crezione del gruppo parlamentare ‘comunisti italiani’, sempre afferente al Misto, risale al 2006.
Va specificato che Rifondazione, sia alle elezioni politiche del 2018 che in quelle europee del 2019 ha corso con il proprio simbolo, non riuscendo tuttavia in entrambi i casi a superare la soglia di sbarramento e non riuscendo, dunque, a creare un gruppo composto dai propri rappresentanti.
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