Può un’auto diventare un’attrazione turistica? Può diventarlo se questa è parcheggiata nello stesso posto da 47 anni. L’incredibile notizia è stata riportata dal quotidiano inglese ‘Independent’, che ha raccontato la storia di questa Lancia Fulvia 1961 parcheggiata a Conegliano, in provincia di Treviso.
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Il giornale inglese ha spiegato che la Lancia Fulvia lasciata in uno stato di abbandono è diventato un punto di riferimento turistico per molte persone da tutte le parti del mondo.
L’auto è di proprietà di Angelo Fregolent, di 94 anni, che per quarant’anni ha gestito un’edicola nel paese veneto.
Nel 1974 Angelo ha lasciato la sua Lancia Fulvia nello stesso posto dove la metteva per essere più facilitato nello scarico dei quotidiani da portare nell’edicola.
Lo stesso 94enne ha raccontato al ‘Gazzettino’ che era ben contento di lasciare la macchina lì davanti alla sua edicola, proprio perché “scaricavo i giornali dal bagagliaio e poi li portavo dentro“.
Nel 1974 Angelo e la moglie Bertilla, di 84 anni, hanno lasciato l’attività e con essa la Lancia Fulvia, che da quel momento è diventata un elemento quasi pittoresco a Conegliano.
L’auto sarà restaurata e posta in bella mostra davanti a una scuola di Conegliano
A questo punto ovviamente i turisti che passavano di lì hanno cominciato a scattare foto e selfie in posa davanti a questo bellissimo cimelio. Le foto in breve tempo postate sui social sono diventate virali.
Eppure dopo quasi cinquant’anni i funzionari comunali hanno provveduto a rimuovere l’auto. La Lancia Fulvia 1961 di Angelo è stata portata al MotorShow Auto e Moto d’Epoca a Padova, dove ha fatto la sua figura accanto ad altre auto d’epoca.
Subito dopo l’esposizione l’auto è stata mandata presso un laboratorio per essere riparata e restaurata dopo i danni subiti dal tempo e dalle intemperie. La Lancia Fulvia sarà quindi collocata davanti a una scuola che si trova in prossimità della casa di Angelo Fregolent e della moglie Bertilla Modolo, qui avranno modo di vedere i turisti scattare le loro foto con il cimelio.