“L’Italia del ’90 – Storia segreta del nostro Mondiale” è un nuovo volume edito da Stefano Olivari e scritto da un giocatore che faceva parte della spedizione azzurra, ma che ha deciso di firmarsi con uno pseudonimo (“Azzurro di Vicini”) per rimanere anonimo.
Perché questa scelta? Nel libro viene raccontato quell’indimenticabile Mondiale con tanti retroscena sui giocatori, tra legami mai nati e allusioni a possibili “avventure” sentimentali.
Uno degli aspetti più interessanti è proprio quello del “quieto vivere” creatosi tra alcuni calciatori per il bene della squadra. Ad esempio, secondo lo scrittore (probabilmente uno dei cinque giocatori dell’Inter che facevano parte dei 22), Baresi non riteneva Roberto Baggio un fuoriclasse, anche perché non prendeva mai una posizione chiara.
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Allo stesso tempo, lo “Zar” Pietro Vierchowod non era molto simpatico al resto del gruppo, nemmeno ai suoi compagni di squadra alla Sampdoria, Pagliuca e Vialli. Tuttavia, secondo “Azzurri di Vicini”, Vierchowod avrebbe meritato di giocare al posto di Riccardo Ferri.
Dal Vialli “spompato” dalla Parietti alle voci sull’omosessualità
Chiaramente, nel volume viene affrontato anche il lato sentimentale. Ad esempio, lo scrittore anonimo riferisce di un Vialli non in forma in quel Mondiale anche per via del suo flirt con Alba Parietti. Una “distrazione”, quella del bomber doriano, che non piaceva affatto a Picchio De Sisti, che faceva parte dello staff di Vicini.
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Infine, il libro “L’Italia del ’90 – Storia segreta del nostro Mondiale” parla delle voci sull’omosessualità di alcuni componenti di quella rosa.
“È un tabù e tale rimarrà per sempre – scrive il calciatore rimasto anonimo – Tre di noi hanno fatto incursioni in tutti i campi, prima di adeguarsi all’immagine e all’immaginario del calciatore, ma definirli (o definirci, chi lo sa) gay è esagerato”.