Il sesso, forse insieme alla religione, è l’argomento più dibattuto al mondo ed insieme a questa va di pari passo: le varie espressioni religiose hanno, infatti, formato e forgiato le società passate e contemporanee, con un tabu costante e persistente sul desiderio sessuale, ridotto e finalizzato, nella maggior parte dei casi, solo alla riproduzione della specie, soprattutto per il Cristianesimo.
Il fascino e la repulsione in toto della sfera sessuale è una conseguenza sdoganata solo col Sessantotto in Europa occidentale e negli Stati Uniti d’America, nonostante più di cinquant’anni dopo, ancora si provi vergogna ad affrontare un tema importante come la sessualità.
In questo senso, l’introduzione dell’educazione sessuale a scuola, che corrisponde ad una consapevolezza del sé e dell’altro, dei propri piaceri e delle dinamiche messe in gioco durante un rapporto sessuale, sarebbe un importante passo in avanti, eppure i retaggi di una mortificazione continua del proprio corpo sembrano non averci abbandonato ancora del tutto alla soglia del 2022.
Il sesso come simbolo di prestigio
Eppure, c’è una cosa che da sempre è permessa ed anche ben tollerata, il numero di conquiste sessuali e di partner da parte degli uomini. È un rapporto direttamente proporzionale: più donne si sono avute, più il proprio status sociale cresce, insomma siamo di fronte ad un rispetto macinato ad ogni orgasmo raggiunto.
Proprio per questo su Reddit è stata pubblicata una divertente statistica sul numero di partner sessuali, in media, avuti dagli uomini in Europa e non solo. Il paese che vanta il maggior numero di partner è, a sorpresa, la Turchia con all’incirca quattordici amanti, ma non sono pochi i dubbi sollevati su questa ricerca. Un utente ha così commentato questo risultato: “Da turco, voglio sottolineare che non ci credo. Ovviamente, non ho nulla da dire sulla metodologia di questa ricerca, ma sono sicuro che quegli uomini turchi hanno certamente mentito. Dal momento che abbiamo qualche serio complesso sulla sessualità, esageriamo sempre le cose. Avere più partner ti rende più “rispettabile” agli occhi delle persone.
“Sì, la prostituzione è legale ma non è normalizzata. A meno che tu non sia davvero disperato, non vai da una prostituta. Quindi è una stronzata dire che la prostituzione è normalizzata in Turchia. Non riesco nemmeno immaginare una situazione del genere nell’entroterra. – spiega accuratamente – Molti uomini turchi perdono la testa quando vanno all’estero perché la sessualità è assolutamente più libera, soprattutto in Occidente. Naturalmente, vogliono scopare il più possibile. A meno che tu non faccia questa domanda a coloro che vivono in Europa o negli Stati Uniti, non c’è modo che un turco medio possa avere in media 14 partner.”
Ma non è il solo a sottolineare come di fatto si tratti di un dato non effettivamente quantificabile, se non addirittura falsato, e che quindi sarebbe più corretto prendere questo studio più come una media sostenuta dagli uomini, che non una vera e propria statistica. L’Italia, invece, vanta una media di dodici partner sessuali, numero gonfiato o meno, non si discosta molto dalla realtà, grazie alla libertà sessuale da sempre goduta dagli uomini nel Bel Paese.
Gli strani casi di Cina ed India
Ma questa classifica, fa discutere anche per i paesi che si trovano in fondo. La Cina e l’India, infatti, contano solo tre partner, un numero basso che può trovare la sua spiegazione proprio sul concetto di vergogna e riserbo. C’è chi scrive: “È l’opposto con la Cina, sono in fondo alla classifica ma la prostituzione è dilagante lì. In nessun modo sono solo tre le amanti.”
Il governo cinese, infatti, ha messo fine al sistema extra giudiziario di lavoro forzato usato per punire le prostitute e i loro clienti, pur ribadendo che la prostituzione all’interno del Paese rimane comunque illegale. In ogni caso, la prostituzione in Cina rimane illegale e prevede pene fino a quindici giorni di detenzione e multe per il corrispettivo di 640 euro. Ma da ora in avanti non più i lavori forzati, un incentivo che ha già incrementato di ben quattro milioni il numero complessivo di persone coinvolte. Si è già passati dai sei milioni stimati nel 2010 dall’Organizzazione mondiale della Sanità a circa 10 milioni, considerando, oltre le donne, anche protettori e altri personaggi più o meno loschi.
Un discorso diverso, invece, va fatto per l’India. Nonostante la Covid-19 abbia fatto la sua parte nel calo della libido, per paura e precauzione, il dato in oggetto nasconde anche una diversa concezione culturale. La società indiana è da sempre divisa in caste e la commistione tra persone provenienti da caste è severamente proibita, è possibile infatti sposarsi e fare figli solo con qualcuno appartenente alla medesima casta. E per chi appartiene ad una casta alta è comune farla franca per una violenza sessuale su un dalit, cioè di chi fa parte dell’ultimo strato della società e che per questo non viene nemmeno preso in considerazione in una classifica spiritosa come questa.