Grazie a una retata che ha portato all’arresto di 39 persone per traffico illecito di sostanze stupefacenti, tra cui anche la GHB, meglio conosciuta come droga dello stupro, si è venuti a conoscenza di un giro composto non solo da criminali e delinquenti, bensì anche da personalità del tutto insospettabili.
Tra gli arrestati ci sarebbero anche un professore di musica delle scuole medie, che addirittura si sarebbe fatto recapitare la sostanza direttamente a scuola, un funzionario dell’Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica della provincia di Roma), un odontoiatra e tra questi anche Claudia Rivelli.
L’attrice, famosa per aver preso parte a diversi fotoromanzi, farebbe parte di una cerchia di persone che avevano creato un vero e proprio mercato clandestino di stupefacenti. Le sostanze venivano comprate direttamente sul dark web per poi essere pagate in criptovalute e recapitate al domicilio con un normalissimo corriere.
A finire in manette quindi anche Claudia Rivelli, che secondo l’accusa avrebbe fatto importare illegalmente la GHB in vari flaconi, inviandone alcuni anche al figlio residente a Londra.
Per evitare di incappare nei controlli alla dogana la Rivelli aveva escogitato di applicare la scritta “shampoo” sui flaconi, ma a incastrare il traffico dell’attrice ci hanno pensato le chat con il figlio, dove si legge: “Pacco arrivato e nascosto”.
La sorella di Ornella Muti non è la prima volta che viene coinvolta in una vicenda del genere: solo il 15 settembre era stata posta in stato di fermo quando gli agenti avevano rinvenuto un litro di GHB in casa sua.
In quell’occasione la difesa davanti al giudice era stata al limite dell’assurdo: la Rivelli infatti aveva spiegato di averne mandata un po’ al figlio a Londra perché “lui la usa per pulire l’auto mentre lei per pulire l’argenteria“.
Ma se dell’arresto della sorella di Ornella Muti abbiamo già scritto ieri, scriviamo in questa occasione dei nomi degli altri personaggi coinvolti in questo traffico di stupefacenti (e che sono finite in carcere o ai domiciliari).
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Oltre ai succitati professionisti, nel giro ci sarebbero anche altri professionisti dello spettacolo, un vigile urbano e un prete (su quest’ultimo, l’ombra che possa avere utilizzato la droga dello stupro acquistata online per compiere abusi all’interno di una casa famiglia).
Inoltre, secondo quanto riportato, coinvolto ci sarebbe anche un Senatore della Repubblica, un senatore che a quanto risulta “abita alla Cassazione”, questo almeno da quanto emerso dalle intercettazioni dei pusher: “Sto andando dal politico, quello lì che abita davanti davanti alla Corte di Cassazione“.
Secondo il pm Roberto Saulino questa maxi retata rivelerebbe un traffico molto più esteso di quanto si credeva all’inizio, soprattutto per il fatto che sono state rinvenute sostanze stupefacenti del tutto assenti in Italia.