Scopriamo la storia di Ekaterina Antropova, la pallavolista 18enne finita al centro di un caso internazionale che vede coinvolte Italia e Russia.
Nell’ambiente della pallavolo femminile il suo nome circola da tempo e gli addetti ai lavori la seguono sin dai primi passi nelle squadre italiane. Ekaterina Antropova è nata nel 2003 in Islanda, per la precisione a Akureyri, da genitori russi. Compiuti 7 anni si trasferisce con la famiglia a San Pietroburgo, dove comincia a giocare a pallavolo abbandonando la ginnastica artistica su consiglio della madre Olga.
Proprio la donna comprende subito che la figlia è un talento naturale per questo sport e decide di portarla in Italia. La talentuosa ragazza rosso-finlandese approda prima in Calabria, quindi a Novara dove Gianni Caprara e la moglie Irina Kirillova ne comprendono immediatamente il potenziale enorme. Proprio i due la indirizzano a Sassuolo, squadra di serie A2 in cui può mettere in mostra tutto il suo talento nonostante sia ancora minorenne.
Lo scorso anno Ekaterina Antropova ha confermato quanto di buono si diceva e pensava, diventando la migliore attaccante della Serie A2 con 790 punti messi a terra in 33 partite. Fenomenale nella scelta dei tempi di schiacciata, negli inserimenti e nella lettura del gioco può giocare sia da numero 2 che da numero 4. La maturità e la semplicità con cui legge il gioco e la partita impressionano più della sua struttura fisica: mai nessuno ha visto una ragazza di 202 centimetri muoversi sul campo in quel modo.
Leggi anche ->Sven Augusti fermato dalla polizia mentre vagava nudo in strada: cosa è successo alla promessa della pallanuoto?
Ekaterina Antropova, chi è la promessa della pallavolo contesa da Italia e Russia
Visto il lampante talento, la giovane età e le possibilità di miglioramento, la Scandicci la acquista come attaccante di riserva per la prossima stagione di Serie A1. A soli 18 anni, Ekaterina è pronta a confrontarsi con le migliori pallavoliste d’Italia, ma per il momento pare che non possa scendere in campo per problemi burocratici. L’anno scorso è stata schierata sempre come italiana, visto che il primo tesseramento è avvenuto qui da noi, e quest’anno la Scandicci ha seguito lo stesso iter, ovviamente dopo aver ottenuto il permesso dalla Fipav (Federazione Italiana di Pallavolo).
Leggi anche ->Lutto nel mondo del calcio, morto l’iconico manager di Rangers e Scozia Walter Smith
Prima che potesse scendere in campo, però, dalla federazione russa hanno rispolverato un vecchio tesserino della ragazza, creato quando ancora muoveva i primi passi nello sport in cui eccelle. Se il tesserino dovesse risultare ufficiale, Ekaterina non solo non potrebbe essere schierata come italiana, ma non potrebbe nemmeno giocare nella nazionale azzurra come da tempo si spera di poter fare. Le due federazioni stanno discutendo la questione, nel frattempo Ekaterina freme dalla voglia di esordire in Serie A1.