Mai visto qualcosa del genere a Catania. Non è di certo la prima volta che piogge torrenziali mettono in ginocchio la città etnea, ma mai per 72 ore senza sosta.
Tutto inizia domenica mattina, il bollettino meteo delle varie app segna l’arrivo dell’uragano mediterraneo sulla Calabria e sulla Sicilia Orientale; ci si aspetta tanta pioggia, forti raffiche di vento e più di qualche seccatura in strada, la viabilità a Catania infatti, a causa della pessima manutenzione della rete fognaria, crea ingorghi e problemi alla circolazione già con due sole gocce d’acqua, impensabile quindi immaginare cosa sarebbe accaduto da lì a poco.
Le prime precipitazioni bloccano l’aeroporto di Catania, gli aerei partono ed arrivano in ritardo a Fontanarossa, creando il panico e non pochi problemi ai passeggeri a bordo: c’è chi, preoccupato per la propria incolumità, decide di scendere dall’aereo, chi viene dirottato a Trapani dopo aver aspettato tre ore in ostaggio sull’aereo l’ok del comandante per poter finalmente decollare, ma c’è chi ancora, pregando tutti i santi del paradiso, riesce in tarda serata ad atterrare in picchiata e a velocità sostenuta a Catania, trovandosi davanti ad una scena apocalittica.
Le strade hanno lasciato spazio ad un fiume in piena che non accenna a diminuire la propria potenza, l’acqua raggiunge il livello del marciapiede in molte zone del centro storico, defluendo poi in alcuni punti nevralgici della città privi di sbocco e proprio per questo Piazza Alcalà, vicino al porto, il villaggio Santa Maria Goretti, in prossimità dell’aeroporto, e la pescheria di Catania diventano delle spaventose piscine naturali.
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I negozi della via Etnea hanno le saracinesche abbassate, quei pochi che aprono si ritrovano con l’acqua dentro il negozio e con la merce bagnata. Nelle ultime ore, la quantità di acqua, che continua a cadere anche ora che vi scrivo, riversatasi su tutta la provincia, ha reso inaccessibile l’Ospedale Garibaldi di Nesima e molte persone a bordo delle proprie autovetture sono bloccate in macchina: la tangenziale di Catania è completamente allagata nei sottopassaggi che hanno raccolto fino ad un metro e cinquanta di pioggia.
Fulmini, lampi e un cielo grigio come un monolite accompagnano le giornate dei catanesi che, nonostante l’allerta meteo, nella stragrande maggioranza dei casi sono costretti a recarsi a lavoro. Catania sta vivendo attimi terribili, la città è un vero e proprio caos: macchine impantanate, centri commerciali e negozi allagati ed il fiume Simeto esondato hanno richiesto da domenica più di duecento interventi da parte dei Vigili del Fuoco e la situazione sembra solo destinata a peggiorare.
A Randazzo tredici persone sono state fatte evacuare dalle loro abitazioni, ma fortunatamente, spavento a parte, nessuno è rimasto ferito gravemente, cosa che purtroppo non si può dire altrove.
A Gravina di Catania, paesino dell’hinterland etneo, un 53enne è morto (non una ragazza, come inizialmente riferito dalle agenzie) annegato nel fiume in piena creato dal nubifragio. Secondo una prima ricostruzione la vittima sarebbe scesa da una vettura invasa dall’acqua e sarebbe stata travolta. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia municipale e personale del 118. Domenica una coppia di coniugi era stata trascinata via da un’ondata di piena a Scordia, sempre nel Catanese, il paese delle arance. Il corpo del marito, Sebastiano Gambera, apicoltore di 67 anni è stato ritrovato senza vita lunedì pomeriggio, ancora disperso, invece, quello della moglie, 61enne: la ricerca si è estesa oggi dalle campagne di Scordia e a quelle di Lentini nel Siracusano — zona di confine. La furia dell’acqua l’avrebbe trascinata per oltre due chilometri, ma sono poche le speranze di trovarla ancora in vita.
L’emergenza che sta vivendo in questi giorni Catania ha costretto il sindaco Salvo Pogliese 52 minuti fa a pubblicare su Facebook un nuovo e preoccupante divieto per tutta la popolazione:
“Da ieri la nostra Città vive una drammatica situazione legata alle condizioni meteorologiche che stanno flagellando tutta la parte orientale della Sicilia, eventi eccezionali senza precedenti per violenza e intensità.
Per la gravità della situazione ho disposto, in accordo con il Prefetto, LA CHIUSURA IMMEDIATA DI TUTTE LE ATTIVITÀ COMMERCIALI fino alla mezzanotte di oggi MARTEDÌ 26 OTTOBRE, a eccezione di farmacie, delle attività alimentari e di prima necessità.
Tutti gli uomini e le donne della Protezione Civile con i volontari stanno lavorando per rispondere alle centinaia di chiamate di emergenza, insieme ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell’Ordine. Sono tanti i cittadini intrappolati che chiedono interventi di emergenza per lo straordinario livello di forza raggiunto dalla pioggia.
Esorto tutta la popolazione a NON USCIRE DI CASA se non per ragioni di emergenza, perché le strade sono invase dall’acqua. Sono in contatto con la Protezione civile nazionale e nelle prossime ore faremo una riunione con il Prefetto e le altre forze dell’ordine per fronteggiare il disastro di queste ore.”
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