L’ex wrestler professionista Jimmy Rave ha messo a tacere le voci sulla sua dipendenza mostrando i danni causati dall’infezione di cui soffre.
Dopo una lunghissima carriera all’interno del Ring of Honour, competizione professionale di wrestling molto amata dagli appassionati, Jimmy Rave ha annunciato il proprio ritiro dalla competizione nel 2020. In seguito a quella decisione si cono cominciate a diffondere delle voci sul perché avesse preso questa decisione. L’atleta aveva infatti omesso di raccontare le ragioni che lo avevano spinto a ritirarsi e si pensava che fosse tornato in riabilitazione per via della dipendenza dalle droghe. Nel 2009, infatti, lo stesso Jimmy aveva confessato di aver avuto bisogno di un ricovero in una clinica per disintossicarsi.
A distanza di un anno dal suo ritiro, probabilmente stanco di leggere illazioni nei suoi confronti, l’ex wrestler ha svelato il motivo del suo ritiro, spiegando che a causa di una grave infezione è stato costretto ad amputare entrambe le gambe ed il braccio sinistro. Una dura battaglia quella di Jimmy contro la malattia di cui a lungo ha sofferto e per la quale ha anche provato un po’ d’imbarazzo: non voleva mostrarsi nelle condizioni in cui si trova ora.
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Il dramma di Jimmy Rave: “Fa schifo leggere cattiverie da persone per cui avrei dato tutto”
Quello del wrestler è infatti uno sfogo sulle chiacchiere che circolano da tempo su di lui: “Apparentemente è per me di nuovo tempo per tornare pulito…Lo scorso giugno ho cominciato ad avere problemi a deambulare e sono andato dal mio chirurgo. Lui ha scoperto che avevo la MRSA in tutte e due le gambe e le ha dovute amputare”.
Parlando apertamente delle voci che lo riguardano, Jimmy aggiunge: “Non so da dove siano partite le voci o se fossero dovute a qualcosa, ma non sono stato in giro a lungo. Dunque mi chiedo qualcuno ha visto che facevo qualcosa? Sono stato sempre onesto sul mio passato, sono stato candido quando ho partecipato a podcast e interviste”.
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In conclusione l’ex wrestler si dice rammaricato che le maldicenze nei suoi confronti siano venute proprio dal mondo che ha sempre amato: “Il wrestiling professionistico è ciò che ho sempre amato. Fa schifo pensare che la tribù per cui sarei andato a morire dica cose false sul mio conto. Sono andato avanti tutto questo tempo senza mostrare le gambe perché ero in imbarazzo”.