La duchessa del Sussex ha commosso e sorpreso tutti con una lettera aperta nella quale non solo si racconta come madre, ma lancia anche un importante appello ad alcuni politici americani…
Meghan Markle continua a far parlare di sé, e questa volta lo fa toccando le corde giuste, quelle del cuore di ogni genitore.
La duchessa del Sussex ha infatti scritto una lettera molto emozionante, nella quale non solo si racconta come madre e come figlia, ma lancia anche un appello ad alcuni politici americani chiedendo che venga istituito il congedo parentale retribuito.
Un gesto che non è passato sicuramente inosservato e che, ci piaccia o no, ci ha lasciato sicuramente qualcosa.
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“Cosa abbiamo imparato dalla lettera di mamma Meghan”
La duchessa ha voluto indirizzare il suo messaggio al leader del Senato Chuck Schumer e alla presidentessa della Camera Nancy Pelosi, dicendosi sì consapevole di non essere una politica, ma di parlare da mamma.
Nella sua lettera Meghan ha parlato apertamente delle difficoltà di moltissimi genitori americani nel conciliare lavoro e famiglia, facendo menzione a tutti i sacrifici che devono fare “non solo per perseguire il sogno americano, ma semplicememente e soprattutto quello di avere stabilità”.
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Riprendendo un articolo del Mirror, titolato “Sei cose che abbiamo imparato dalla lettera di mamma Meghan”, abbiamo selezionato alcuni degli aspetti salienti dell’accorato messaggio della duchessa del Sussex.
Ha dovuto lavorare già a 13 per sbarcare il lunario
Meghan incarna, indubbiamente, non solo il sogno americano, ma anche quello di molte bambine che sognano di poter diventare principesse.
E’ infatti oramai cosa nota che le origini della duchessa siano abbastanza umili, al punto che fin da giovanissima ha dovuto rimboccarsi le maniche per sbarcare il lunario.
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Nella lettera si legge: “Ho iniziato a lavorare presso una gelateria locale all’età di 13 anni. Ho servito ai tavoli, fatto la baby sitter e più lavori contemporaneamente per far fronte alle spese”
e ancora:
“Ho lavorato tutta la mia vita e ho risparmiato come potevo – ma anche quello era un lusso – perché di solito si trattava di sbarcare il lunario e avere abbastanza per pagare l’affitto o fare benzina alla macchina”.
Quando mangiare fuori era un lusso
Sempre a proposito dell’importanza del congedo parentale retribuito, Meghan ha raccontato a cuore aperto alcune esperienze di quando era bambina. Fra queste quella di mangiare fuori con i suoi genitori.
Un vero e proprio lusso, che potevano permettersi poche volte:
“Sono cresciuta con l’insalata da $ 4,99 di Sizzler […] ma quello che ricordo era la sensazione: sapevo quanto i miei genitori avessero lavorato duramente per poterselo permettere perché, anche se a soli cinque dollari, mangiare fuori era qualcosa di speciale e quando accadeva mi sentivo fortunatissima”.
Il congedo parentale e la fortuna di non dover tornare al lavoro: l’appello di Meghan alla politica americana
La duchessa ha voluto porre in evidenza come lei e Harry siano stati fra le pochissime famiglie fortunate a potersi permettere di non tornare al lavoro dopo la nascita della piccola Lilibet.
A tal proposito ha dichiarato: “Sapevamo che così facendo [non tornando a lavorare subito, ndr] non avremmo dovuto fare scelte impossibili sull’assistenza all’infanzia, lavoro e cure mediche che così tante famiglie devono affrontare ogni giorno”
e ha poi aggiunto:
“Nessuna famiglia dovrebbe trovarsi di fronte a queste decisioni. Nessuna famiglia dovrebbe dover scegliere tra guadagnarsi da vivere e avere la libertà di prendersi cura del proprio figlio (o di una persona cara, o di se stessa, come accadrebbe se avessimo un piano completo di congedo retribuito)”.
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In tal senso Meghan Markle ha lanciato un appello rivolto in primis a Chuck Schumer e Nancy Pelosi, ma a tutti i politici, di dar vita all’istituto del congedo parentale retribuito, reclamando che quest’ultimo dovrebbe essere “un diritto nazionale” piuttosto che “un’opzione limitata a coloro i quali hanno datori di lavoro che mettono in atto politiche di questo tipo o a coloro i quali vivono in uno dei pochi stati in cui esiste un programma di congedo parentale”.